45° anniversario dell’omicidio dell’appuntato Condello e del carabiniere Caruso

I Carabinieri, nonostante le limitazioni dovute alle vigenti disposizioni in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica e nel rispetto delle stesse, hanno sentito forte il dovere di ricordare, con un momento di raccoglimento la memoria dei commilitoni che hanno perso la vita nell’adempimento del loro dovere. Un ricordo indelebile, un esempio costante nella vita di ogni carabiniere, foriero di indicazioni proprio in questo momento della vita del paese in cui il servizio reso al prossimo è quanto mai sentito.
In tale quadro oggi, alla presenza del Comandante Provinciale di Reggio Calabria, Col. Marco Guerrini, del Prefetto di Reggio Calabria, l’evento ha riunito le massime autorità militari e civili, i vertici della Magistratura, rappresentanze dell’Arma territoriale e dell’Associazione Nazionale Carabinieri, con la sentita partecipazione anche dell’amministrazione comunale. Dapprima si è svolto un breve momento di raccoglimento presso il monumento eretto a Taurianova, nella piazza intitolata ai decorati, carabinieri M.O.V.M. App. Condello e Car. Caruso, trucidati nella strage di Razzà dell’ aprile 1977.
A seguire, la celebrazione della Santa Messa, presso la locale “Chiesa Matrice”, officiata da S.E. Mons. Francesco Milito, Vescovo della Diocesi di Oppido Mamertina – Palmi, nel corso della quale, nel rammentare il triste episodio in cui persero la vita i militari e sottolineando come il servizio svolto dai carabinieri quotidianamente sia esempio di estremo sacrifico, si è rivolto anche ai molti studenti presenti di vari Istituti comprensivi, con l’obiettivo di infondere loro la cultura della legalità.
Per finire, presso il cippo eretto sul luogo dell’eccidio, è stato deposto a cura dei militari della locale Stazione Carabinieri di Taurianova, un cuscino di fiori devoluto dall’Associazione Nazionale Carabinieri – Sezione di Taurianova.
Una cerimonia più ristretta, diversa dal solito, a cui l’Arma ancora una volta non è venuta meno, a continua testimonianza della inequivocabile volontà e determinazione nel proseguire in quell’azione di promozione della cultura della legalità, di cui i nostri martiri sono testimoni.