«Siamo noi a dover ringraziare la città di Gioia Tauro – ha affermato Falcomatà – per la qualità della progettazione e la proposta pervenuta agli uffici di Palazzo Alvaro. Questo progetto, che viene finanziato con le risorse del Pnrr, rappresenta, in parte, la lezione che ci ha dato il Covid rispetto al bisogno di recuperare tempo in qualità della vita e dell’abitare. In quegli anni terribili, quando ognuno di noi è stato costretto a limitare la propria libertà di movimento, la natura ha iniziato a riprendersi gli spazi che l’uomo le aveva sottratto. In questo progetto del Pnrr, abbiamo voluto ascoltare quella lezione ed il programma “Aspromonte in città” esprime la necessità di riconnettere le città alle nostre colline e montagne. Fare, insomma, la famosa ricucitura invocata dagli architetti più importanti del nostro tempo, rendendo i nostri centri urbani sempre più sostenibili ed andando ad aggredire le aree del territorio con una storia che richiama all’identità delle comunità messa a rischio da dimenticanze che hanno reso quel luogo un “non luogo”. E’ questo quello che è venuto fuori da questa scheda progettuale». «Noi – ha proseguito il sindaco metropolitano – siamo molto orgogliosi perché questi sei milioni di euro, probabilmente, rientrano fra le misure più importanti dell’intero pacchetto dei Pui. I complimenti vanno fatti all’amministrazione comunale, alla giunta, al sindaco, alla cittadinanza che, in un percorso partecipato, hanno contribuito a dare vita, speranza, futuro al Parco dei Cardi».
«L’importante – ha sottolineato ancora Falcomatà – è guardare oltre quello che è il ciclo politico di un’amministrazione. Noi siamo pro tempore, ma la programmazione che mettiamo in atto, avendo uno sguardo lungo sul futuro dello sviluppo del territorio, può davvero cambiare radicalmente le cose. Anche questo progetto è la dimostrazione di come, nei fatti, si può e si deve rovesciare la narrazione che vorrebbe limitare l’arrivo di risorse esterne, europee o del Pnrr ai Comuni del Sud perché incapaci di spendere e non raggiungere l’obiettivo per il quale quelle risorse erano destinate. Il lavoro messo in campo dal Comune di Gioia Tauro, invece, è la dimostrazione chiara di quanto questa narrazione sia sbagliata, antistorica, anacronistica, in grado di mettere a repentaglio la programmazione Pon Metro 2021/2027, considerata l’incomprensibile “quota variabile” che il Governo si è riservato sul totale dei finanziamenti. Dunque, in un contesto in cui già mancano le risorse normali, e senza entrare nel tema dell’autonomia differenziata, le risorse che devono servire al Sud, al Mezzogiorno, alla Calabria, ai Comuni della Città Metropolitana per rimettersi al passo con le altre realtà del Paese, sono sempre oggetto di un costante monitoraggio. Dunque, la risposta migliore che possiamo dare è la qualità della progettazione, la visione, l’idea dello sviluppo del territorio che va oltre il ciclo politico delle amministrazioni. Soltanto così si può combattere una narrazione sbagliata. Ed è una cosa che dobbiamo fare giorno per giorno».
Per questo, in conclusione, il sindaco metropolitano, Giuseppe Falcomatà, ha lanciato un messaggio: «Venite a vedere come si amministra. Venite a vedere dove, nonostante le difficoltà di bilancio, dei numeri e del personale all’interno dell’ufficio, si fanno cose buone. Venite a Gioia Tauro a vedere il programma ed il progetto del “Parco dei Cardi” e, poi, vediamo qual è la vera narrazione che si può fare di questa terra e di questo territorio metropolitano. Oggi si scrive davvero una bella pagina di cui dobbiamo essere tutti orgogliosi»