“A pignata in comuni non bugghiu mai”

La riflessione dell’editore di Angelo Latella

La voglia di una buona politica. Riscoprire il senso di fare politica, quella buona, anzi bella, come se fosse poesia.

La politica non è altro che un organizzare il da farsi, il modo migliore di fare le cose , per favorire la felicità di tutti (fare il bene-essere comune).

Sentiamo parlare di crisi partitica, di crisi di ideali, di allarmante sfiducia nei politici e nei politicanti, qualunque sia la loro poltrona di provenienza (perché la successiva è sempre un rebus).

La politica dovrebbe essere buona e bella a livello Universale, Europeo, Nazionale, Regionale e locale, perché se dappertutto si stesse bene, tutti ne trarrebbero beneficio.

La vita insegna però che ogni testa è “un tribunale”, che il denaro prevale sull’amore o che la pancia è più importante del cuore, che Dio non è multicolore e che per l’ambiente ci duole il cuore ma niente si può fare.

La vita è fatta di ambiente e di uomini, per il vivere degli uomini, la vita è fatta anche di arcobaleni e tempeste , di pace apparente e di pace vera quasi per niente.

La vita è un tutto, fatto di uomini che non sanno organizzarsi, spesso presuntuosi e anaffettivi, convinti di sapere e poco propensi ad amare.

Riappropriarsi della politica, per cambiare il mondo, per cambiare il modo, di fare, di amare, prima che sia troppo tardi.

Uomini e donne di buona e sana volontà, sfatiamo il detto “a pignata in comuni non bugghiu mai” , mettiamoci d’accordo, ragioniamo e operiamo per il bene di tutti… anche di Zurli’, perché presto spirlisca di lì.

Io comunque tifo e spero che in tanti tornino a votare, Antonio La Trippa permettendo.