Le riflessioni domenicali di Angelo Latella
Si parla tanto, ultimamente, di intelligenza artificiale e mi domando: può arrivare altra roba artificiale? La paura o l’amore, per esempio? Il Carnevale, la Pasqua, la nostalgia , saranno mai artificiali?
E poi, pensando proprio al carnevale d’oggi, alle riflessioni di questa domenica, sono andato oltre: l’anima o lo spirito, potranno mai essere artificiali?
Cos’è realmente il Carnevale? Una festa che necessita di un particolare spirito.. .vedi usanze e tradizioni in Italia e nel mondo intero, a dimostrazione che il Carnevale va “sentito” , vissuto, e forse amato “nelle giuste proporzioni”.
E mi ricordo i travestimenti da ragazzino, fatti con i vestiti vecchi, in disuso e le feste spontanee che nascevano per strada, senza nessuna organizzazione preventiva… i campanelli delle case suonati in cerca di polpette e pignolata ma anche del fatidico vermouth, mentre qualcuno della famiglia ospitante pronunciava il tanto sperato “chistu cu esti, no, no, no canusciu”.
Caro Iginio Massari, il Carnevale è soprattutto la festa della povertà, della carne che sì leva, dell’ironia, dell’allegria che nasce dalla rivisitazione del dolore.
Il Carnevale va amato nelle giuste proporzioni, e forse porzioni, un chilo di chiacchiere a 100,00 € sanno di esagerazione abissale, sanno di commercio altamente e solamente tale, sanno di barzelletta.
Il nostro Benito ‘u ciciraru, pasticcere pellarese da una vita, incontrandoti ti avrebbe sicuramente e schiettamente detto: ” ‘Gino? Va caca”.