Ho fatto un voto, ho dato un voto

Le riflessioni domenicali di Angelo Latella 

Anche questa domenica, giornata di votazioni regionali per la Calabria, la mia riflessione è legata alla “politica calabrese e non solo”. Che differenza c’è tra ho fatto un voto e ho dato un voto ? Nel primo caso, voce del verbo fare, nel secondo voce del verbo dare. Chi fa un voto, prende un impegno, costruisce un qualcosa che potrebbe andare al di là di un semplice “giuramento”, chi fa un voto s’impegna personalmente a mantenere, a qualsiasi costo, una promessa.

Chi invece da un voto, magari senza riflettere abbastanza, senza alcuna ideologia, sta facendo un regalo, quel “ti do il mio voto”, diventa “ti regalo il mio voto” e nello stesso tempo mi tolgo delle e dalle responsabiltà, con il regalo che ti faccio ti delego a rappresentarmi nella società, come meglio sai fare… Conclusione : in molti hanno fatto il voto di non andare più a votare, e chi va a votare, spesso fa un regalo.

Consigli? Al primo posto il cambiamento delle leggi elettorali. Alcuni esempi ? Primo : Perdita dei diritti di chi non va a votare (cittadinanza, assistenza sanitaria, pensione… altro), il voto rimane libero ma il tuo disappunto lo devi dimostrare andando al seggio, sulla scheda (…bianca, nulla, con disegnino), in poche parole, devi alzare il culo dal divano. Secondo: Non ammettere più candidati oltre l’ età pensionabile…si parla tanto di giovani e le liste sono piene zeppe di giovani in età pensionabile. Terzo : Non creare vincoli e percentuali di voto che favoriscano accordi , intrallazzi e “premi”, ma dare la possibilità, a chi prende un solo voto in più degli altri, di governare formando una propria squadra, magari “aperta all’inclusione” di ogni seria e capace personalità (tanti uomini in gamba , sono nauseati dal sistema partitico, asociale, e preferiscono non candidarsi, preferiscono rimanere a distanza, per non sentire la puzza del marcio) .

Buona domenica a tutti.