Le riflessioni dell’editore di Angelo Latella
La mia riflessione di oggi nasce da una lettera (ai Tessalonicesi, è una bella esortazione alla ricerca di un lavoro, se ne avete voglia andate a cercarla su internet, è interessante, potrebbe spiegare, “cristianamente”, il reddito di cittadinanza) della scorsa domenica, precisamente o sinteticamente, San Paolo dice: “chi non vuole lavorare neppure mangi”.
Quindi analisi sul tema lavoro, partendo da un ironico “io lavoro e penso a te,, per continuare con “lavorerò solo per te Carmela” e finendo in “chi non lavora non fa l’amore e non mangia nemmeno”.
È difficile immaginare una vita senza lavoro, eppure c’è gente che non ha mai lavorato. Ci siamo mai domandati il perché? Abbiamo consapevolezza di chi dovrebbe garantire il lavoro? Ma va garantito il lavoro? A parte la Repubblica che è fondata sul lavoro (di chi? Di chi già lavora?), chi se ne dovrebbe interessare? Solo il Governo? L’unione europea? No.
Tutti, ognuno di noi dovrebbe fare qualcosa… perché, in variopinta certezza, c’è chi il lavoro ce l’ha, c’è chi il lavoro non lo trova, c’è chi il lavoro non lo cerca, c’è chi lavorare non può, ma c’è anche chi lavorare non vuole e San Paolo lo scriveva 2000 anni fa.
Buona domenica.