Durante la recente riunione preliminare, che ha preceduto l’insediamento ufficiale delle RSU, i rappresentanti hanno discusso anche della scadenza referendaria, sottolineando l’importanza di una partecipazione consapevole e convinta.
“Si tratta di un’occasione concreta per cambiare in meglio il Paese, ridurre le disuguaglianze e garantire più tutele nel mondo del lavoro” – dichiarano i membri delle RSU FP CGIL – “Invitiamo lavoratrici, lavoratori, cittadine e cittadini a recarsi alle urne e votare SÌ”.
I cinque quesiti referendari, sostenuti dalla CGIL nazionale, toccano temi fondamentali per la giustizia sociale:
1. Stop ai licenziamenti illegittimi
Abrogare le norme che negano il reintegro nel posto di lavoro anche in caso di licenziamento dichiarato illegittimo dal giudice.
2. Più tutele nelle piccole imprese
Garantire un indennizzo più equo e proporzionato in caso di licenziamento ingiustificato nelle aziende con meno di 15 dipendenti.
3. Contrasto alla precarietà
Ripristinare l’obbligo delle causali nei contratti a termine, per ridurre l’abuso del lavoro precario e incentivare l’occupazione stabile.
4. Maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro
Estendere la responsabilità dell’impresa committente anche agli infortuni nei contratti d’appalto, rafforzando la prevenzione e la tutela dei lavoratori.
5. Più inclusione e cittadinanza
Ridurre da 10 a 5 anni il requisito di residenza per ottenere la cittadinanza italiana, riconoscendo diritti a milioni di persone che vivono e contribuiscono alla società italiana.
“Crediamo fortemente nel valore del voto come strumento democratico e di partecipazione attiva alla vita del Paese” – aggiungono i rappresentanti sindacali.
“Invitiamo tutta la comunità metropolitana a mobilitarsi: i referendum sono un’opportunità di cambiamento reale. Facciamo sentire la nostra voce”.
L’8 e 9 giugno 2025, andiamo a votare. Votiamo SÌ per cambiare l’Italia