No… no, vaccino grazie e prego tanto

Le riflessioni dell’editore di Angelo Latella 

Oggi parleremo della negazione, del diritto di dire no, perché il diritto di dire (quindi di parlare, di manifestare) comunque non tutti i Paesi ce l’hanno.

No vax, no TAV, no carne, no zucchero, no plastica… sono una piccola percentuale dei tanti no.

Anche il Signore nostro, nei suoi dieci comandamenti usa spesso il no…non rubare, non ammazzare, non dire falsa testimonianza, non desiderare.

Ecco ci sono “no” di prima categoria e “no” di seconda categoria, ci sono i “no” positivi e quelli negativi, in tutti i sensi.

Non mi voglio vaccinare, è un “no” positivo, se esprime una chiara libertà di scelta, e se rimane una stretta decisione personale. Se invece diventa un cavallo da cavalcare per diffondere teorie e proclami del “sentito dire” o del “ci vogliono imbrogliare”, a questo punto se è meglio non vaccinarsi sarà altrettanto meglio stare zitti.

Sono contrario alla realizzazione della TAV è una contrarietà che può essere condivisa, così come i tanti “no” che riguardano il bene dell’ambiente e della propria e altrui salute. Io comunque rimango a favore dei “si” , come a voler rimarcare che spesso sia più facile dire “no” e propongo una serie di “no” moderni : no spazzatura per le strade, no posteggi in doppia fila, no schiamazzi alle tre di pomeriggio e alle due di notte, no agli ombrelloni “occupa posto”, no alle botte da orbi per puro divertimento, no alla parmigiana con le melanzane arrostite.

Avviso, ad agosto le riflessioni dell’editore vanno in ferie…ci aggiorniamo a settembre, buone vacanze.