Oggi è dei morti? Pensando sempre ai vivi?

Le riflessioni domenicali di Angelo Latella 

La mia riflessione parte dalla data odierna. Sin da piccolo, eppure adesso, i Santi e i morti, si festeggiano (se di festa si può parlare) a distanza di un giorno, perché? Forse perché la presunta santità maturata in terra, ha bisogno di essere certificata quando poi intervieni dall’altra parte? A conferma di ciò, si soleva dire: “Era un santu cristianu, si meritava ‘na statua “, oppure “‘u mortu è mortu, pinsamu ‘e vivi” , nel primo caso il riferimento alla statua è tipico del monumento che si eleva per ricordare qualcuno che non c’è più, nell’altro caso invece si rimarca l’impotenza di fronte la morte, non vale la pena perdere tempo, non si può fare più nulla.

Per i credenti la santità è alla portata di tutti, tutti dobbiamo aspirare ad essere Santi ; per i credenti c’è vita anche e soprattutto in cielo, la morte sostanzialmente non esiste…e Gesù l’ha dimostrato spostando quella grossa pietra. Quindi oggi per i cristiani , non è dei morti, è dei corpi che diventano cenere, molti racchiusi dietro una lapide, dove tutti , almeno “il due novembre”, vengono riesumati, resuscitati per un paio di minuti, tornano a vivere nei ricordi, nei sentimenti. Le anime invece sono vive, e sono altrove, e meno male, anche se ogni tanto fanno capolino, ‘na nfacciata sa fannu. Un giorno forse le raggiungeremo (… Il forse è d’obbligo, perché tutto sommato è un nostro desiderio, ma Dio fa cose straordinarie, incalcolabili, che potrebbero non coincidere con i nostri sogni).

Buona festa dei ricordi e della speranza!