Le riflessioni domenicali di Angelo Latella
Oggi riflessione dedicata alla triste vicenda di Afragola, all’omicidio della quattordicenne Martina, l’ennesimo atto dell’ormai dilagante violenza tra giovanissimi.
Pare che gli omicidi di questo genere nascano da “amore altamente difettoso”, e prendo spunto dalla famosa canzone di Mal, volutamente camuffata, per dare il titolo all’articolo e per approfondire il mio concetto.
D’amore bisogna parlarne, e spiegare che, punto primo, a dodici anni (l’età di fidanzamento di Martina) bisogna andare a letto presto la sera perché la mattina bisogna prepararsi per prendere il latte e andare a scuola abbastanza”svegli”, perché la scuola ti spiegherà che l’amore è così articolato e difficile che non può essere spiegato a un bambinone di dodici anni come te, e forse nemmeno ad un giovanotto di diciassette come lui ; a scuola ti insegneranno anche che tra sesso e amore la differenza è abissale; punto secondo, l’amore tra due essere umani (nella normalità) è un processo, un progetto di condivisione “affettiva”, ma non solo, al “ti voglio bene” dovrebbe seguire un “anch’io” e poi il puzzle va completato con i sogni di entrambi e la realtà vera e propria, quest’ultima, proprio la realtà ,può portare pure alla fine di un amore, perché gli amori possono finire, con estrema normalità (… quando non avevamo capito alcune cose dell’altro, e ci siamo quindi sbagliati, e disinnamorati) , possono finire pacificamente, senza ammazzare nessuno, senza essere ammazzati; terzo e ultimo punto, l’amore di Cristo è diverso : “amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”, è difficile “sta cosa ” , quasi impossibile. Come ci ha amati? Incondizionatamente, senza chiedere nulla, senza pretendere nulla, scegliendo di morire per amore.
Il Cristo ha amato davvero, è morto per amore, non ha mai ucciso nessuno, mai, nemmeno per odio, figuriamoci per amore.
Buona domenica.