Se studi…ti compro la bici!

Le riflessioni domenicali di Angelo Latella 

Questa frase circolava spesso nelle tante famiglie di Calabria, quarant’anni fa, che la usavano per incentivare il desiderio di studiare dei propri figli.

La bici diventava un premio per un traguardo, una sorta di vittoria, un qualcosa di bello, serio, importante, utile ! Studiare è sempre stato considerato un arricchimento, chi studia immagazzina cultura, sapere, intelligenza … insomma diventa ricco.

Naturalmente la bici non era quella di oggi, a pedalata assistita, da 2.500 €, era quella che faceva bene anche alla salute, che faceva sudare, e stancare, la più cara costava 300 mila lire.

La mia riflessione di oggi vuole confermare il cambiamento socio-familiare e quindi anche social-europeo.

Se metti in ordine la stanza, se vai a trovare la nonna, se svuoti la lavastoviglie, se fai qualcosa di utile per la famiglia dove vivi,il “se” diventa un modo di relazionarsi, un suggerimento per giustificare e ottenere “attenzioni d’amore extra”!

Si educavano i figli a meritare i premi , i regali erano finalizzati al raggiungimento di un obiettivo, non sempre facile, ma certamente importante per la loro crescita, per conoscere il senso dell’impegno, del sacrificio, del convivere e condividere relazionandosi, magari garbatamente.

Oggi facciamo debiti per dargli di tutto e tante volte anche quello che non chiedono, gli diamo tutto a patto che non “rompano”, e non ci confrontiamo nemmeno a tavola, non parliamo più di niente, non “controlliamo” i loro programmi, non ci interessiamo dei loro umori, se sono felici o semplicemente appagati.

Il problema della famiglia di oggi quindi ? Viviamo sotto lo stesso tetto ma ognuno chiuso nella propria stanza, nel proprio “io”, tra smartphone, asintomatica solitudine e un velo di triste insoddisfazione “generale”, una forma di infelicità che sa tanto di ingratitudine verso il Creatore.