“Le rilevazioni recentemente diffuse da Svimez – spiega Falcomatà – dimostrano che in Calabria, ad un anno e mezzo dalla scadenza del programma, i Comuni sono arrivati al 66% dei cantieri avviati. Un dato confortante che evidenzia il proficuo lavoro svolto da sindaci e amministratori locali su tutto il territorio regionale. Dall’altra parte c’è da porsi un pesantissimo interrogativo sul dato del 23% riferito alla Regione Calabria, tra le ultimissime in Italia quanto a capacità di spesa dei fondi Pnrr, peraltro in riferimento a settori strategici come quello sanitario dove la Calabria fa registrare pesantissimi ritardi perfino rispetto alle altre regioni meridionali”.
“Che qualcosa stia andando storto nella gestione centralizzata dei fondi in capo alla Cittadella lo si era intuito già da un po’, ma che la Regione, sulle stesse linee di finanziamento, si fosse fermata addirittura ad un terzo rispetto ai Comuni, è un fatto oggettivamente allarmante, sul quale sarebbe opportuno che qualcuno fornisse delle spiegazioni ai calabresi”.
“D’altronde non si spiega come mai la Regione continui a centralizzare la gestione di servizi e competenze, come avviene ad esempio sull’ambiente, e si ostini invece a tergiversare sul decentramento delle funzioni, come nel caso della Città Metropolitana di Reggio Calabria che da lungo tempo ormai, nonostante gli annunci puntualmente riproposti ad ogni campagna elettorale, attende il passaggio di competenza sulle materie previste dalla legge. A pagarne le spese – conclude il sindaco – sono come sempre i cittadini, che si vedono privati delle importanti opportunità offerte dal Pnrr, a causa dell’inefficienza di un indirizzo politico regionale evidentemente confuso e poco incisivo, attento più alle operazioni di maquillage politico che ad un reale sviluppo del territorio”.