Le recenti operazioni condotte dai Carabinieri della Compagnia di Girifalco, dal Nucleo Ispettorato del Lavoro e dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Catanzaro, che hanno portato all’elevazione di sanzioni per oltre sedicimila euro nei confronti di due cantieri della provincia, rappresentano un nuovo e grave campanello d’allarme sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Le irregolarità riscontrate — ponteggi montati in modo non conforme, assenza di parapetti, scale non fissate, mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e persino la presenza di un lavoratore non regolarmente assunto — descrivono una realtà che purtroppo, ancora oggi, non è un’eccezione ma una criticità diffusa in molti cantieri del territorio calabrese.
Si tratta di fatti che non possono essere sottovalutati. La sicurezza nei luoghi di lavoro non è un adempimento burocratico, ma un diritto fondamentale, un valore che deve essere al centro dell’organizzazione di ogni impresa. Quando questo principio viene disatteso, il rischio non è solo economico o amministrativo, ma umano: si mette in pericolo la vita delle persone, dei lavoratori che ogni giorno salgono su un ponteggio o operano in condizioni spesso difficili.
Le imprese, poi, possono usufruire delle visite tecniche di cantiere offerte dai nostri Enti Bilaterali, che hanno una funzione esclusivamente di consulenza e non ispettiva. Si tratta di un importante strumento di supporto per le aziende, volto ad aiutarle a operare nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, prevenire eventuali sanzioni e migliorare la gestione della sicurezza nei cantieri.
Come FenealUil Calabria siamo da tempo impegnati nella campagna Zero morti sul lavoro e non possiamo che esprimere preoccupazione e indignazione di fronte a episodi di questo tipo. Allo stesso tempo, riconosciamo l’importanza del lavoro svolto dalle forze dell’ordine e dagli organi ispettivi, che con impegno e competenza continuano a presidiare un ambito tanto delicato. Tuttavia, i controlli, per quanto necessari, non possono bastare da soli. Occorre un’azione strutturata e continua, che unisca repressione e prevenzione, sanzione e formazione.
È necessario che le istituzioni, gli enti ispettivi e le organizzazioni sindacali lavorino insieme per costruire una cultura della sicurezza che parta dalla consapevolezza, dalla responsabilità e dal rispetto delle regole. Servono più ispettori, più risorse, ma anche un sistema di incentivi per le imprese che investono in sicurezza e formazione. Allo stesso tempo, chi viola la legge deve sapere che sarà sanzionato in modo serio e immediato: non può esserci alcuna tolleranza nei confronti di chi risparmia sulla pelle dei lavoratori.
La sicurezza non è un costo, ma un investimento nel futuro della nostra regione e nella dignità di chi lavora.
Giacomo Maccarone
Segretario generale FenealUil Calabria































