Il Comune celebra i 100 anni dall’inaugurazione di Palazzo San Giorgio

 

 



Approvata la delibera di Giunta, proposta dall’Assessora alla Cultura Irene Calabrò, per la realizzazione di una mostra dedicata alla storica sede del Municipio reggino

Il Comune si prepara a celebrare i 100 anni dall’inaugurazione ufficiale di Palazzo San Giorgio, ricostruito dopo il terremoto del 1908 e riaperto il 27 aprile 1922 dal sindaco Giuseppe Valentino alla presenza del re Vittorio Emanuele III.
Il via libera è arrivato dalla giunta che, su proposta dell’assessora alla Cultura, Irene Calabrò, ha deciso di destinare una parte dei proventi dalla tassa di soggiorno all’organizzazione di una mostra dedicata alla Casa dei cittadini.

«È con grande gioia – ha commentato l’assessora Calabrò – che ci apprestiamo a vivere una giornata storica per Reggio e per i reggini». Nel sottolineare l’alta rilevanza culturale ed architettonica dell’edificio intitolato al santo patrono della città, l’assessora ha ricordato «l’importanza di un’opera concepita da Ernesto Basile, l’architetto che ha anche disegnato e realizzato il Transatlantico a Montecitorio».
«In occasione di questo importante anniversario – ha aggiunto – il 27 aprile sarà allestita una mostra, lungo la galleria e le sale adiacenti l’aula consiliare, che ripropone reperti originali dell’epoca. Si tratta, in particolare, di disegni, tavole e quotidiani custoditi nell’Archivio storico e nella Biblioteca comunale “De Nava” e che raccontano le origini dello storico edificio. Al tempo stesso, testimoniano una pagina importante della storia cittadina come la fase di ripartenza e ricostruzione dopo il terremoto».

«Un’idea – ha continuato la delegata alla Cultura – potrebbe essere quella di rendere permanente un’esposizione molto importante, realizzata grazie al supporto ed al contributo di storici di pregio, come il professore Renato Laganà che aveva curato il restauro degli anni ’90, della professoressa Marisa Cagliostro, presidente della consulta Cultura, e dell’architetto Daniela Neri. A loro, infatti, si deve la selezione delle immagini e dei testi d’archivio, attività fondamentale per la realizzazione di un lavoro che ha messo in luce, ancora una volta, la professionalità e la competenza di tutto l’ufficio del settore Cultura del Comune».