“Reggio non si è legata ma si è allagata alle prime piogge”

Era il mese di settembre e nella nostra città, che si apprestava a votare, le sinistre agitavano lo slogan “Reggio non si Lega”, per avversare l’ipotesi di un cambiamento che, invece, Reggio pare non avere voluto concedersi, Reggio non si è legata ma si è allagata alle prime piogge autunnali a conferma del prevedibile, stazionario e farraginoso gioco che la banda Falcomatà ha iniziato a fare anche in questo “secondo tempo”.

Reggio ha scelto di non legarsi e lo ha fatto con evidenti responsabilità in seno ad un centro destra che ha commesso troppi errori, giocando una campagna elettorale sbagliata, anche essa causa della enorme percentuale di astensionismo registrata in città, un grido silenzioso che si è alzato da molta parte dei cittadini, che purtroppo hanno deciso di rinunciare a protestare e persino al voto.

Ma visto tutto ciò che si è verificato dentro i seggi, se non fossimo definitivamente convinti della importanza dei principi democratici e delle loro esplicazioni pratiche, verrebbe da pensare che questi cittadini scettici, astenutisi dal dare la loro preferenza, abbiano capito tutto.
Fuori dalle responsabilità penali che non possono e non devono trovare giudizi precostituiti, i fatti ci dicono che siamo di fronte ad una situazione che definire paradossale non rende l’idea di ciò che Reggio è costretta a subire ancora: qui la questione è politica, è fattuale. A Reggio hanno votato anziani mai usciti di casa, è documentata la presenza al seggio di chi non era presente nemmeno in città, a Reggio hanno votato persino i morti. E non ci interessa a chi è andato il voto, il “miracolo” è già perfetto così.

Cosa altro deve accadere per farci balzare dalla sedia? Cosa dobbiamo subire ancora oltre a tutto il degrado in cui ci ha costretti a vivere Falcomatà e la sua truppa di inadeguati in questi anni nefasti? Il sistema mediatico sempre pronto a mietere vittime d’infamia oggi tace, salvo qualche sporadico anelito di libertà di stampa.
Il Circolo Reggio 70, in attesa trepidante di una minoranza consiliare che, minacciato in prima battuta di “ritirarsi sull’Aventino, non dà più notizia da qualche settimana di quali saranno le azioni concrete che intende intraprendere, si dichiara disponibile a supportare ogni iniziativa che si configuri utile a risvegliare le coscienze tra i reggini e tenere alta l’attenzione della politica e della comunità sulla triste vicenda dei brogli.

Reggio70 ama questa città ed è pronta a schierarsi e combattere al fianco di chi nutre identici sentimenti, non smetterà mai di tenere il suo sguardo vigile sull’intero consiglio comunale, perché #reggiosiamatuttiigiorni o si fanno le valigie e si va a casa!

Circolo “Reggio 70”