San Sperato piange “Don Pippu U Pomperi”

Il quartiere San Sperato perde un altro “figlio” della sua terra, un grande signore ed un immenso lavoratore.

Filippo Assumma, per tutti gli abitanti del luogo, e non solo, “Don Pippu u Pomperi”, ha lasciato questa vita terrena.

Se n’è andato in assoluto silenzio, nella quiete della notte, lasciando un vuoto enorme tra i suoi familiari e gli amici di sempre.

In tutto il suo percorso terreno si è contraddistinto per i suoi modi gentili ed amabili nei confronti di tutte le persone.

Mai una parola fuori posto, sempre disponibile, uomo di grande compagnia (come non ricordare le indimemticabili serate natalizie all’insegna della classica “stuppa” con gli amici Pepe’ Smeriglio, Mimmo Nicolò, ed i gia’ compianti don CicciuNicolo’, Nino Calluso, Saverio Russo e  “U Bumbularu”, che allietavano le notti insonni di noi allora giovani figli).

Personaggio amato e rispettato da quanti hanno avuto modo, e la fortuna, di conoscerlo ed apprezzarlo da molto vicino, “Don Pippu u Pomperi”, soprannominato così per via della sua lunga e splendida carriera nel corpo dei Vigili del Fuoco, era una di quelle persone dedite esclusivamente al lavoro ed alla famiglia, insomma, come si suol dire, era un uomo di altri tempi.

Da ormai qualche lustro era in pensione e si dedicava alla sua passione: il giardinaggio e gli animali (mancheranno, anche le uova fresche di gallina per i suoi nipotini ed anche per la “mia piccola spisiddha” come amava chiamarla lui).

Una passione per l’orto e gli animali che ha sempre coltivato anche negli anni di duro ed impegnativo lavoro nella famiglia dei Vigili del Fuoco reggini.

“Don Pippo” lascia un’eredità morale importante. Un’eredità che ha tramandato, negli anni, a tutti i suoi figli, splendidi esempi della sua grande virtù di uomo dedito al lavoro e soprattutto di padre esemplare.

A Massimo (grandissimo amico d’infanzia), Roberto (amico e nostro speciale “collaboratore fotografo”), Franca, Pino (con il quale ho condiviso delle splendide stagioni) e Mimmo, alla signora Sina, affabile moglie, giungano le più affettuose e sentite condoglianze.

Addio “Don Pippo”, riposa in pace, e perdonaci per quei pomeriggi che giocando a calcio davanti casa disturbavamo il tuo riposo pomeridiano, dopo le notti insonni di lavoro con l’inseparabile divisa dei Vigili del Fuoco che hai sempre onorato negli anni (tutti noi ricordiamo la “trasferta” ed il tuo immediato impegno tra i terremotati negli anni ’80).

Adesso, puoi riprendere a giocare a “stuppa” lassù insieme a “DonCiccio Nicolo'”, a Ninuzzu (mio padre), al mitico “U bumbularu” ed al grande Saverio.

Ciao “Don Pippo”! Ci mancherai… Mancherà quello sguardo e quei discorsi che rasseneravano tutti noi…

Scusami don Pippo se mi sono permesso, in queste righe scritte in tuo ricordo, di darti del “tu” (cosa che non ho mai fatto sino al momento) ma sei stato parte della mia vita…

Demetrio Calluso