Una gara storica: la Targa Florio, considerata ormai come la corsa automobilistica più antica del mondo. L’imprenditore Florio volle la gara nel territorio siciliano per valorizzare la “sua“ Sicilia e i prodotti genuini della bella terra isolana.
Venne disputata per 61 volte dal 1906 al 1977. Le strade della Sicilia e soprattutto quelle strette e tortuose delle Madonie furono il teatro della corsa. Un ricordo particolare è quello del 1972 quando lo scrivente e l’allora agente della Sara Assicurazioni di Reggio Calabria, Ezio Labate ed il direttore dell’AC RC dell’epoca dr. Francesco Andreotti fummo “prestati” al Comitato dell’AC di Palermo quali Commissari Sportivi aggregati.
L’organizzazione era davvero titanica e le incombenze erano tante e complesse e a queste si dovevano aggiungere gli imprevisti che bisognava affrontare con celerità e professionalità. Fu l’anno della coppia Merzario -Munari che fecero annotare sull’albo d’oro i loro nomi e la marca dell’auto: la Ferrari 312 P. Il ricordo è particolare perché l’Organizzazione ci chiese di verificare tutto il il percorso a bordo di un elicottero dei servizi di emergenza. Il bravo pilota elicotterista ci consentì di fotografare a più riprese, da un’angolazione inusitata, le vetture che abbordavano le tortuosità del percorso.
La sua bravura e la grande manualità aviatoria misero presto in crisi i due passeggeri anche perché l’elicottero era della serie attrezzata per fotografare e quindi per pavimento aveva una lastra di plastica trasparente.
L’amico Ezio, poco avvezzo al volo in queste condizioni, ebbe non poche emozioni e sensazioni spiacevoli di vuoto. Lo scrivente non fu da meno, ma la lunga pratica presso l’Aereo Club di Reggio su aerei Partenavia, e su quelli spartani a “cloche” a barra, ridusse al minimo il disagio. Fu tuttavia un’esperienza nuova ed esaltante e le foto che distribuimmo, assieme al dr. Andreotti, a fine corsa ci gratificarono per l’apprezzamento dei piloti “immortalati” dall’alto.
La Targa Florio si riempì di gloria fin dalla prima edizione avvenuta il 6 maggio 1906, su strade sterrate, curve pericolose e con piloti ricchi di coraggio.
Vinse Alessandro Cagno: arrivò al traguardo sulla sua Itala 35/40 con il viso scuro di polvere e sudore, ma felice di aver terminato la gara riuscendo a effettuare il giro più veloce alla velocità di kmh 52,474!
Le Case automobilistiche diedero il meglio della loro genialità e il percorso, vario e impegnativo, costituì per i vari modelli che parteciparono, un banco di prova eccezionale. Le due guerre mondiali (1915/1918 e 1939/1945) diedero lo stop forzato alla manifestazione e tuttavia, per la tenacia della Famiglia Florio, la gara riprese sempre con più vigoria ed accresciuto interesse. Durante queste lunghe soste la Sicilia e l’Italia tutta dovevano risorgere, bisognava ricostruire le città e le infrastrutture devastate, non c’era tempo per altre attività.
La targa Florio, comunque, era entrata nel cuore di tutti gli sportivi e soprattutto in quelli degli Organizzatori. La gara sopravvisse anche dopo la morte di Vincenzo Florio, avvenuta per crisi cardiaca nel 1959.
Dal ‘58 al ’73 la Targa fu titolata ai fini dei Campionati Internazionali vetture Sport e Gran Turismo. Dopo l’edizione del 1973 funestata da una serie di incidenti la corsa venne esclusa dal circuito delle prove mondiali e quando la domenica del .15 maggio 1977 l’Osella BMW di Gabriele Ciuti uscì di strada (nei pressi di Buonfornello) e travolse gli spettatori provocando due morti e tre feriti gravissimi (tra cui lo stesso pilota) la gara non fu completata e la classifica fu stilata in base ai passaggi al termine del 4° giro.
Si esaurì, così, il periodo romantico della Targa Florio e dopo tale data ebbe vita la nuova formula “Rally
Targa Florio”, …ma non è la stessa cosa!
dr.Antonino Cormaci