L’Area dello Stretto: un “paradiso zoologico”

 

Le coste della Calabria e della vicina Sicilia abbracciano uno dei luoghi più affascinanti esistenti in cui avvengono fenomeni naturali dall’elevato interesse scientifico osservati da studiosi provenienti da tutto il mondo.
Un vero “paradiso zoologico”, come lo definì lo scienziato Jacques Picard, per biologi e naturalisti che raccolgono dati di elevata importanza nella documentazione di nuove scoperte.
Lungo circa 23 km il “Fretum Siculum” così era denominato in antichità lo Stretto, presenta una forma ad imbuto con restringimento idrografico massimo di quasi 3 km. riscontrato a nord di esso nel punto compreso tra Cannitello in Calabria e Punta Faro in Sicilia.
Proprio questo strozzamento dovuto alla vicinanza tra le coste è causa di fenomeni marini davvero impressionanti come i vortici dovuti all’azione incessante del mare che vede la fusione in quel punto del Tirreno, posto in direzione nord, e il mar Ionio esistente a sud.
L’incontro di queste masse d’acqua avviene spesse volte con gorgoglii rumorosi ed in maniera violenta grazie alle correnti marine come la montante, con direzione sud-nord, e la scendente, in direzione opposta alla prima, che si scontrano per una vasta zona.
Masse d’acqua che si abbracciano in un’alternanza di correnti e cambi di maree causate dall’influenza della Luna che, nello scorrere delle sue fasi, modifica ogni sei ore il livello tra i due mari creando un dislivello di circa 25 cm.
Un’area questa da sempre in movimento che si è trasformata geomorfologicamente nel tempo. Il distacco delle terre emerse, così come avvenuto tra la Calabria e la Sicilia, ha permesso all’elemento mare di convogliare verso nuovi spazi originando nuove dimensioni come appunto lo Stretto.
Un luogo affascinante in cui viene praticata, impiegando le barche di un tempo conosciute come “feluche” o “passerelle”, la tradizionale pesca al rostrato più famoso dei mari come il pescespada.
Tradizioni, cultura, storia ma anche alcune particolarità possedute che lo rendono un sito unico al mondo. Tra queste peculiarità la presenza di un vero e proprio canyon sottomarino lungo svariati chilometri con un dislivello abbastanza notevole che va dai 1.000 metri e oltre nella parte posta a sud, cioè nel mar Ionio, fino ad arrivare ad una minima profondità riscontrata nel Tirreno con soltanto, si fa per dire, di circa 80 mt. nella parte che guarda verso nord formando una “sella”, una sorta di chiusura idrografica dei due bacini.
La presenza di tale promontorio da origine ad altri fenomeni marini di straordinaria manifestazione come le correnti di risalita dalle acque profonde, conosciute con il nome di “upwelling”, che trasportano in esse delle creature eccezionali che vivono negli abissi dello Stretto.
Sono pesci “scotofili”, cioè che amano vivere nel buio,  esteticamente dall’aspetto mostruoso per l’adattamento morfo-fisiologico che hanno dovuto subire per sopravvivere in quell’ambiente caratterizzato soprattutto dalla forte pressione esistente che è in grado di deformare e modificare il loro aspetto.
Denti aguzzi, occhi enormi, bocca larga sono solo alcuni dei componenti morfologici che li differenziano dalle altre razze che vivono a contatto con la luce solare.
I fotofori, organi che generano luce (bioluminiscenza), risultano abbastanza sviluppati e vengono usati dagli stessi abitatori di questi luoghi come mezzo per la caccia in grado di attirare le prede o di attrarre altri loro simili per la riproduzione.
Tra queste affascinanti creature, solo per citarne qualcuna, vi è la “Vipera di mare” (Chauliodus sloani), il “Pesce accetta” (Argyropelecus hemigymnus), il “Bocca spinosa” (Gonostoma denudatum).
Questi esseri è possibile trovarli in alcuni periodi dell’anno sulla spiaggia del versante Tirrenico della Calabria, ma anche nella vicina Sicilia, precisamente sulla costa nel tratto di lungomare compreso tra Punta Pezzo e Cannitello.
Un luogo questo dello Stretto in continua evoluzione dall’intramontabile fascino in cui la natura è riuscita ad imporre la legge dell’infinito dove le supposizioni hanno lasciato spazio alle affermazioni.
Un posto capace di regalare scoperte di alto valore scientifico ma anche scenari di rara bellezza paesaggistica tanto amati e ricercati da chi ama e rispetta il mare.

Guglielmo Rizzica