Una Dea a difesa di Reggio

A seguito della sua rivoluzionaria riqualificazione avvenuta negli anni di fine 1900, il lungomare della città di Reggio Calabria cambiò completamente aspetto.
La visione di uno dei luoghi considerato ancora oggi risulta essere uno tra i più belli d’Italia, subì una radicale trasformazione dal punto di vista strutturale.
Via la Marina Bassissima, via la piccola stazione denominata “Succursale” con la sua fontana e la vsrstteristica vasca dei pesci, il bar, le panchine, via i binari che facevano arrivare i vari treni fino alla Stazione Centrale.
Tutto modificato, tutto cancellato, tutto rimasto ricordo su cartoline storiche per indicare la Reggio di un tempo che fu.
I vari “trenini” che una volta scorrevano sotto gli occhi dei passanti, oggi percorre l’ultimo tratto del lungomare in una metropolitana che dalla zona portuale si protrae fino all’ingresso della stazione che affaccia su Piazza Garibaldi.
Al termine degli interventi la copertura di tale percorso, dopo i lavori di ammodernamento e riqualificazione della via Marina del 2001, è stata dedicata al passeggio rendendo l’area molto più vasta, aperta con diverse zone dedicate per svolgere eventi culturali, sportivi e ricreativi come ad esempio l’Arena dello Stretto, che sorge in sito dove vi era il Molo di Porto Salvo distrutto in passato dal catastrofico terremoto del 1908 e intitolata dal 2006 al senatore Ciccio Franco.
Qui, a pochi passi dal mare, il Cippo marmoreo accoglie la statua di Athena Promachos, un’opera in bronzo realizzata dallo scultore Antonio Bonfiglio che ritrae la dea della ragione e della guerra, con indosso il chitone e l’elgida, pronta a combattere mentre impugna una lancia nella mano destra ed uno scudo nella mano sinistra a difesa dai nemici di Reggio Calabria.
Il monumento, progettato dall’architetto Camillo Autore, fu inaugurato nel maggio del 1932 per ricordare l’eccezionale sbarco di Vittorio Emanuele III avvenuto il 31 luglio del 1900 dove sbarcò sul suolo italiano per la prima volta da sovrano.
Particolarità vede, dopo i lavori svoltisi per la riqualificazione del lungomare reggino, la statua della dea posizionata in maniera differente dalla posizione originale.
Dapprima infatti il Cippo che ospitava il monumento vedeva la statua  posizionata proprio a ridosso della linea ferrata con la parte anteriore che, probabilmente anche per lo spazio che aveva frontalmente, guardava il mare come per proteggere la città dagli eventuali “nemici” provenienti da tale direzione.
Successivamente, a seguito dei lavori di rifacimento della “Strada Marina”, come veniva un tempo indicata, la statua appare collocata sul pontone che affaccia verso Messina con il fronte che invece, a differenza della prima posa,  si proietta verso l’abitato di Reggio. Tale scelta fu suggerita dal compianto sindaco di allora, Italo Falcomatà, che diceva che la città doveva essere difesa da chi probabilmente tramava dall’interno contro di essa.
A parte vecchie e nuove sistemazioni, fatto rimane che adesso Athena Promachos, vista la nuova collocazione, è più facilmente visibile ai turisti che amano immortalare il posto e la stessa statua che, nonostante gli anni e il suo trascorso glorioso, appare ancora oggi in tutta la sua bellezza storica pronta a difendere il luogo contro gli attacchi di qualsiasi genere calata nello splendido scenario dello Stretto.

Guglielmo Rizzica