Una tradizione nel cuore degli uomini

E’  con tutte le sue luci ed i suoi colori, la festa più bella e più attesa dell’anno, il Natale. Una festività “magica”, che da sempre entusiasma bambini e adulti; che riunisce, che invita alla condivisione. Che, snodandosi tra sacro e profano, infonde al contempo spiritualità ed allegria. Tutte le città, i borghi ed i luoghi più piccoli e sperduti del nostro territorio si animano nel lungo periodo Natalizio  rievocando usi e tradizioni che ben si incastrano nella “cornice” della modernità. In riva allo Stretto, nella nostra città e in tutta la provincia, il Natale è da sempre particolarmente sentito: la bellezza naturale di Reggio Calabria si accentua nel periodo Natalizio è “accesa” dalle mille e mille luci dorate delle luminarie e degli addobbi festosi che illuminano in particolare le due principali vie cittadine, il Corso Garibaldi e il Lungomare.
Le vetrine del Corso sono luccicanti e decorate e, in vari punti della Città, vengono allestiti gli incantevoli mercatini di Natale. “Mercatini di Natale” che passione!
La nascita dei mercatini natalizi ha avuto origine attorno al 1400 nei territori compresi tra la Germania e l’Alsazia, e il primo mercatino della storia ha avuto luogo a Dresda nel Natale del 1434 dove la creme degli artigiani si dava appuntamento per esporre le loro opere che richiamavano la Natività e l’Avvento.
Nel tempo l’interesse verso queste mostre artigiane è cresciuto sino ad espandersi ovunque, giungendo in Europa e in Italia ad iniziò anni ’90 con la nascita del tutt’oggi più importante mercatino natalizio italiano a Bolzano.
La realtà dei mercatini di Natale è ormai consolidata non solo al nord d’Italia ma anche al Sud, e in tutta la Calabria, dove ogni anno “arrivano” questi mercatini “speciali”: scintillanti vetrine all’aperto dove perdersi tra stand traboccanti di esposizioni di ogni genere, tra luci, musiche, profumi, e odori della tradizione.
A Reggio e dintorni numerosi  mercatini allestiti in varie punti  : incantevoli fiere, di articoli di ogni genere, dai dolciumi rigorosamente “made in Calabria” alla bellissima ceramica e all’oggettistica artigianale di “casa nostra”.
Per tutte le festività, dall’8 dicembre dell’Immacolata e data che tradizionalmente segna l’inizio del periodo natalizio al 6 gennaio giorno dell’Epifania che segna la fine delle festività, la nostra città è animata da fiere, musiche, spettacoli per bambini, kermesse e mostre di vario interesse; da artisti di strada, presepi tradizionali e viventi, ed altre iniziative.
Ogni anno non mancano, tra gli eventi natalizi reggini ,manifestazioni culturali dedicate a tutto tondo alle tradizioni, a cominciare da momenti che esaltano l’enogastronomia locale.
Le iniziative vivacizzano praticamente tutti i centri della provincia dove le tradizioni sono ancor più radicate; dove si può riassaporare la più autentica atmosfera natalizia, a cominciare dalla caratteristica più importante del Natale calabrese, che è il Presepe. In proposito ricordiamo che particolarmente noti nella nostra provincia sono i Presepi viventi di Bagaladi, dell’incantevole borgo di Pentadattilo, e di Fiumara. Ed a Cittanova si svolge tutti gli anni la manifestazione “Sentieri del Suono” che intende recuperare suggestioni dal mondo pastorale e contadino con suoni, canti e racconti della nostra ricca tradizione musicale con la partecipazione di suonatori di antichi strumenti come la zampogna.
La presenza degli zampognari, musicanti depositari di un sapere antichissimo, è sempre viva anche a Reggio dove gli zampognari giungono in città dai paesi vicini, soprattutto montani, il giorno dell’Immacolata. Si “annunciano”, oggi come un tempo, con il dolce suono delle loro zampogne, strumenti tradizionali fatti con pelle di capra e con canne lavorate dagli artigiani.
In proposito ricordiamo tra le scuole di zampognari calabresi ancora esistenti quella di Verbicaro nel cosentino, e nel versante ionico reggino le scuole site a Brancaleone ed a Bagaladi. Riguardo le tradizioni della tavola, a Reggio e provincia si usa preparare in casa come un tempo le crespelle (dette in dialetto “crispeddi o ‘zzippule”) ripiene di acciughe o cosparse di zucchero. Il pranzo della vigilia di Natale è a base, appunto, di crespelle  calde e polpette di carne, innaffiato da buon vino. Il menu del cenone serale nelle tavole calabresi si apre con antipasti di crespelle alle alici, salumi e formaggi locali. Come primo piatto si usa mangiare pasta condita con sugo di pesce fresco, e di seconda portata capretto al forno con patate. Ed ancora, secondo i gusti, baccalà fritto, pesca spada e stocco (ambito è quello di Cittanova) cucinato alla ghiotta, cioè con un sugo gustosissimo preparato con olio, cipolla, pomodori, olive, capperi e uvetta abilmente soffritti. Di contorno non mancano broccoli saltati in padella conditi con abbondante peperoncino rosso: gusti forti e piccanti, tipici della cucina reggina e calabrese. Infine i dolci tipici natalizi: oltre al tradizionale panettone, i fichi a crocetta ricoperti di cioccolato, torroncini e petrali di produzione locale, e dolci al cedro ed al bergamotto.
Dopo il cenone della Vigilia famiglie e gruppi di amici si recano in Chiesa “imbacuccati”, infreddoliti, ma felici (la notte di Natale si ama anche il freddo più pungente, anzi si desidera il Natale “con la neve che vien giù” come illustrato nelle indimenticate fiabe della nostra infanzia) per partecipare alla Liturgia della Natività, un momento particolarmente suggestivo ed aggregativo.
Poi a casa, per aprire sotto l’Albero gli infiocchettati pacchetti dei regali! La notte di Natale, si sa, anche gli adulti e le persone più anziane tornano bambini: anche questo fa parte della straordinaria magia dell’evento  natalizio.

di Giovanna Nucera