Ballerine cubane nelle corsie calabre

Le riflessioni dell’editore di Angelo Latella

Da qualche mese si sente parlare di accordi, di contratti, tra la regione Calabria e la sanità Cubana, per il reperimento di 500 medici, da inserire nella sanità calabrese.

Le iene di Italia Uno, hanno dedicato lo scorso martedì un ampio servizio sull’iniziativa, sentendo le diverse campane e tirando le somme: prima di assumere i dottori cubani sarebbe necessario sistemare molte altre cose “strane” nelle nostre ASL.

Ho ascoltato in questi giorni molte opinioni da “bar” o da “facebook” sull’argomento, e sono rimasto colpito da alcune affermazioni, un gruppetto di anziani di Pellaro, per esempio, avrebbe gradito maggiormente un coinvolgimento di ballerine cubane, che fossero d’aiuto a medici, infermieri e ammalati italiani, che portassero in corsia, di giorno, danze, musiche, gioia e sorrisi per tutti.

La sera invece, spettacoli in teatro, in discoteca, in piazza… perché, hanno aggiunto, in Calabria abbiamo bisogno di curare anche l’anima, la felicità, altrimenti monotonia e depressione faranno stragi.

Con le ballerine in corsia il paziente guarirebbe prima, il medico e l’infermiere andrebbero a lavorare volentieri, e si risparmierebbero anche, tempi di ricovero, tempi di dimissioni e tanto denaro.

Un giovanotto, presente alla chiacchierata, entra nella discussione e mi sussurra ad un orecchio: “potrebbero andare bene anche delle dottoresse cubane, belle, alte e con le divise da ballerina”.

Buona domenica a tutti.