Ciao Anthony, uomo d’altri tempi

Da qualche settimana ci eravamo rassegnati al destino anche se in fondo al cuore speravamo sempre.

Ricordo l’ultima telefonata con la tua voce flebile ma presente conclusa con un “a presto per il solito caffè, baciami la piccolina e salutami tua mamma e tua moglie”

Ricordo la mia telefonata per i consueti scambio di auguri di Pasqua con la pronta risposta della tua adorata figlia Patrizia che mi metteva al corrente del tuo stato di salute irrimediabilmente compromesso.

Ricorso le sue parole mentre cercavo di comprendere la situazione. Ricordo che, ahimé, non riuscivo o non volevo accettare in un primo momento quel che ascoltavo. Poi è subentrata l’emozione di perdere un amico, un fratello, un padre. Eri un uomo d’altri tempi, un vero signore!

Caro Anthony, quante giornate vissute assieme, quante ore trascorse nel mio ufficio o a casa mia nei mesi della mia lunga convalescenza per allestire la “nostra” prima creatura: la rivista “Automobilismo Reggino”, un trimestrale che ha dato lustro alla nostra splendida Reggio ed ai tanti appassionati dei motori.

Ricordo come fosse adesso il tuo “non preoccuparti continua il tuo lavoro che proseguo io l’impaginazione con i grafici nella loro sede” chiudendo con il tuo solito sorriso “in cambio poi mi offri il caffè”.

Ricordo quando ti ho comunicato che ero riuscito a far stampare ben quindicimila copie del trimestrale da distribuire su tutta la provincia reggina anche in abbinamento  con una testata giornalistica regionale. Ricordo il tuo stupore, quasi incredulità, per una “tua”, “nostra” creatura che iniziava a dare i frutti sperati che poi, per colpe non nostre, si è spenta pian pianino.

Ricordo quando ci siamo sentiti per riprendere il discorso giornalistico con questa testata on line… eri entusiasta, hai preso parte, ma non avevi la verve dei tempi migliori.

Sin dal primo momento hai voluto che ti chiamassi Anthony, per me nessun dottore, eri semplicemente Anthony (fa più artista dicevi scherzosamente). Ricordo le pietre dipinte che regalavi in ogni posto, in ogni luogo, che andavamo. Ricordo quando ti ho comunicato la nascita della mia bimba… sei arrivato immediatamente con il prezioso ricordo del tuo dipinto su pietra scusandoti per non aver avuto il tempo per un quadretto più significativo che puntualmente è arrivato poi al primo compleanno e che custodiamo affettuosamente con la mia bimba ed insieme a mia moglie.

Ricordo il tuo libro delle favole che hai regalato alla mia piccolina… “Le fiabe di nonno Nino” … Nino come il mio papà volato in cielo in giovane età… che mia figlia credeva fossero del nonno che si trova in cielo.

Ricordo gli incontri a casa mia per allestire il trimestrale ed il caffè con le cioccolate preparate da mia mamma che puntualmente si chiudeva con “queste le prendo per la mia nipotina”. Era quasi un rituale, un modo per sentirci “di famiglia”.

Ciao Anthony, sei volato in cielo anche tu! Mi mancherai..

Demetrio Calluso 

Per me, oggi è un giorno doppiamente triste: ieri sera è volata in cielo anche mia zia Gianna… Ciao zia!