Cosa c’è dietro il giallo di Garlasco?

Le riflessioni domenicali di Angelo Latella 

La risposta più semplice potrebbe essere un bel “boh?”.

La mia riflessione oggi parte da questa brutta e strana storia, il delitto di Garlasco, avvenuto quasi diciotto anni fa ma che ancora oggi è di un’attualità impressionante, perché?

C’è della disonestà nascosta? Ci sono errori di incompetenti di prestigio o complicità inconsapevoli? Ci sono innocenti in carcere e delinquenti in giro? La dinamica e il clamore “giornalistico” assomigliano un po’ alla strage di Erba, o no?

Mi sono messo ad analizzare ed ecco i miei punti di vista o se preferite, i quattro quesiti che mi sono posto.

Primo: le forze dell’ordine e i giudici che hanno indagato e poi condannato Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara Poggi, la giovane uccisa, sono stati superficiali e quindi poco professionali? Si può condannare con tanta leggerezza o di leggero non c’è proprio nulla?

Secondo: TV e midia. Il ruolo del programma “le Iene” e dei social è compatibile con fatti così delicati e strettamente “giudiziari”? Sono d’aiuto o creano subbuglio e false prospettive e aspettative?

Terzo: nuovi nomi e nuovi indizi, dov’erano prima le gemelle Cappa e tutti gli altri amici del fratello di Chiara? Perché si lavora parecchio sugli amici del fratello? Hanno forse architettato qualcosa per “fregare” Alberto e intanto uccidono la sua fidanzata?Perché tanto interesse per una mazzetta da carpentiere arrugginita che non porterà alcuna certezza?

Quarto e concludo: i soldi. Che ruolo hanno in questa vicenda? A parte il sistema giudiziario “normale” , a parte avvocati e avvocaticchi, la nomina di periti, consulenti e specialisti, chi la paga? Non importa, per la verità non si bada a spese. Quindi è molto probabile che Alberto Stasi non sia il “vero” assassino?

E io pago, diceva il grande Totò.