Gli immigrati? Poveri uomini, in cerca di vita

Le riflessioni di Angelo Latella

Questa mia riflessione di oggi nasce dai continui sbarchi, gli arrivi di uomini (uomini, uomini) chiamiamoli immigrati, chiamiamoli africani, ma non dimentichiamoci che sono soprattutto uomini.

Forse sono i veri poveri, nel senso specifico di povertà materiale, ma sappiamo pure che esistono altre povertà.

Un pensiero di Madre Teresa di Calcutta dice, “è necessario che comprendiamo i poveri, perchè non esiste solo la povertà materiale, ma anche la povertà spirituale, più dura e profonda, che si annida anche nel cuore degli uomini colmi di ricchezze”.

Si è poveri anche con cinquanta appartamenti in affitto e un conto in banca a sei zeri. Si è poveri nell’anima, intrappolati nell’infelicita, si è poveri di parole, di relazioni.

Chi emigra non cerca ricchezza, chi emigra cerca una strada nuova per vivere meglio, cerca aria respirabile, tranquillità, pace, sorrisi, volti nuovi, cerca aiuto.Trafficanti o semplici delinquenti, che speculano sulle disgrazie altrui sono sempre esistiti.

Le prostitute d’altronde continuano a lavorare perché i clienti non mancano. Gli scafisti? Fanno più ribrezzo e pietà delle prostitute, continuano a lavorare perché i poveri non mancano.

Buona domenica e tanti auguri per la più grande ricchezza, quella che abita il cuore, l’amore.