Le riflessioni di Angelo Latella
La riflessione di oggi nasce dal rispolverare il mio vissuto da bambino, da fanciullo.
Quante volte abbiamo sentito dire “questo non si fa’!”, sgridati nell’immediato per qualcosa che, a giudizio di altri, per lo più adulti, non andava fatta?
Tantissime volte . E mi domando, perché ci sono cose che non vanno fatte? Chi stabilisce quali sono? E siccome il cervello mi “tuzzulia”, ho cominciato a stilare un “mio” elenco di cose che SECONDO ME, è giusto non fare.
Alcune non mi appartengono “ideologicamente”, ma li ho fatte mie.
Non uccidere, non rubare, non desiderate la donna e la roba d’altri, non dire falsità, non fare imbrogli nemmeno a briscola, non fumare alcunché, non ubriacarti, non offendere nessuno, non comprare gratta e vinci, non mangiare porcherie, non dimenticare di curare la tua igiene personale e non mettere le mani nel naso, non parlare a vanvera e soprattutto non gridare, non prendere l’ascensore quando puoi salire le scale, non posteggiare “a mi ndi futtu”, non fare i petrali con la marmellata e nemmeno con la crema alle nocciole, non dire poi perché non farai mai, e per concludere, non dire mai “ieu i st’acqua non ndi bivu” e non smettere, smettere mai, di sperare, di credere, di amare.
Buona domenica a tutti.