L’insonnia: quando il sonno non arriva

Redatto dalla psicologa Maria Marra

L’insonnia, il disturbo del sonno più diffuso, è caratterizzata da uno o più sintomi come difficoltà persistente a iniziare e/o mantenere il sonno, un riposo di scarsa qualità o non ristoratore e risvegli precoci al mattino. Tale difficoltà è associata a vari disagi diurni quali fatica, malessere, difficoltà di concentrazione o memoria, umore instabile e irritabilità, sonnolenza, mal di testa e persino sintomi gastrointestinali. L’ insonnia può essere transitoria se è occasionale o se la sua durata non supera la settimana. Se dura da una a tre settimane si parla di insonnia a breve termine invece, se persiste più a lungo, viene definita insonnia a lungo termine (o cronica). Questo disturbo è legato a preoccupazioni per un evento stressante, oppure a cattive abitudini, fino a condizioni come disturbi d’ansia, depressione, stress o patologie che provocano dolore o difficoltà respiratorie. Sicuramente il periodo difficile che stiamo vivendo, legato al Coronavirus, favorisce il moltiplicarsi di problemi legati alla sfera del sonno. Un’ indagine realizzata da Villa Miralago (centro per la cura dei disturbi del comportamento alimentare) e dalla School of Management del Politecnico di Milano, attraverso un questionario online, rileva che circa un italiano su tre ha visto peggiorare la qualità del suo sonno; questo dato « è rappresentativo dell’impatto negativo che la situazione di emergenza sta avendo sulla salute mentale e fisica della popolazione » . Un ulteriore dato emerso è che quasi 4 cittadini su 10 , la cui qualità del sonno è peggiorata in modo significativo, ricorrono a diversi prodotti per la gestione dell’emotività tra cui sostanze naturali, ansiolitici e antidepressivi. Vivere in un continuo stato di allarme rende difficoltosa la fase di addormentamento, spesso seguita da frammentazione, cioè da frequenti risvegli. Questo causa l’innescarsi di un circolo vizioso: l’ansia non ci fa dormire bene e non dormire aumenta lo stato di ansia. Che fare quando il sonno non arriva? E’ importante innanzitutto migliorare lo stile di vita e adottare alcuni accorgimenti. Eccoli: – vai a dormire solo quando sei molto stanco; – alzati alla stessa ora ogni mattina, indipendentemente da quanto hai dormito durante la notte; – evita un’attività fisica eccessiva prima di andare a dormire, così come attività troppo stimolanti; – evita bibite contenenti caffeina o alcolici prima di coricarti e non fumare; – fai una cena leggera con alimenti ricchi di triptofano (uova, pesce, riso, latte), una sostanza con proprietà rilassanti, da associare ad alimenti ricchi di vitamina B6 per favorire l’assimilazione di tale elemento (carni bianche e banane); – non guardare tv, tablet e smartphone prima di coricarti, perché la luce che emettono blocca la produzione di melatonina, cioè l’ormone che concilia il sonno; – evita di studiare o lavorare dopo cena, in modo da favorire il rilassamento; – “ spegni” i cattivi pensieri cioè quei pensieri negativi che impediscono di dormire ,cerca di portare la mente altrove, magari visualizzando un’immagine piacevole che ti faccia rilassare oppure ascolta delle musiche rilassanti. Un recente studio, ha dimostrato che la pratica della Mindfulness, uno stato mentale di consapevolezza, apertura e concentrazione la cui efficacia su diversi disturbi è ormai dimostrata, potrebbe assumere un ruolo importante per prevenire e risolvere i problemi del sonno e per evitare che si presentino conseguenze nella vita di tutti i giorni. Dormire bene è legato a un’ aspettativa di vita più lunga, e a un sistema immunitario più efficiente, fattore che in questo periodo particolare è di importanza prioritaria.