Lorenzo Federico, “doctor” in campo e nella vita

Lorenzo FEDERICO nasce a Reggio Calabria il 4 Luglio 1963 e tira i primi calci a 12 anni con il “Tremulini” sotto la guida di Demetrio Iero, all’epoca talent scout per passione ed ora medico sportivo e di medicina generale. Ed è proprio Demetrio Iero, dopo appena un anno di militanza nel “Tremulini”, ad “affidarlo” a Mimmo De Clario, tecnico della “Matteotti”, la più blasonata squadra di settore giovanile di Reggio Calabria. Mimmo De Clario non è solo uno “scopritore” di promesse calcistiche ma è anche, e forse soprattutto, un grande “educatore”, riconosciuto come tale da tutto l’ambiente sportivo reggino. Con la Matteotti e con la “Tommaso Maestrelli”(fondata da De Clario il 4 Luglio 1978, giorno del quindicesimo compleanno di Lorenzo) colleziona vittorie di titoli provinciali e regionali (categoria giovanissimi e allievi) sempre con la fascia di capitano al braccio, perché Lorenzo è uno che non si “risparmia” in campo e fuori (il suo curriculum scolastico è eccellente) e De Clario lo ha scelto come esempio per i suoi ragazzi che segue con l’amorevole cura di un padre di famiglia.

In quegli anni non passa giorno che la Reggina non chieda insistentemente a De Clario del giovane centrocampista dalla testa alta e dai piedi buoni, per fargli vestire la maglia amaranto. Ma la prima “vera occasione” si concretizza nel 1981, quando il Catanzaro, allora in serie A, lo segue costantemente nei vari tornei giovanili disputati da Lorenzo con la Rappresentativa Regionale Allievi, sempre con la fascia di capitano. Il Catanzaro lo “osserva” con i suoi massimi esponenti dell’epoca, gente che del calcio nazionale ne ha scritto la storia, Tarcisio Burgnic, allenatore della prima squadra, Spartaco Landini, direttore sportivo, Alberto Spelta, allenatore della Primavera. Arriva la richiesta ufficiale, Lorenzo è pronto per andare a giocare con il Catanzaro un torneo giovanile a Vado Ligure. Ad un passo dal trasferimento nei “professionisti”, Lorenzo, che “professionista” lo è sempre stato, non ha mai saltato un allenamento, fa un passo indietro. Non poter completare a Reggio Calabria i brillanti studi superiori, lo portano a “rifiutare” il trasferimento, ma non l’amore per il calcio. Nel 1981 approda quindi al Gallina, società dilettantistica dell’interland reggino, in Promozione, siglando dieci gol e diplomandosi nel frattempo Ragioniere con il massimo dei voti, 60/60.

L’anno successivo, 1982, veste la maglia dell’U.S. Vibonese in serie D, sotto le direttive del compianto mister Tommaso De Pietri. Sempre presente, non solo in campo. Si è iscritto all’Università degli Studi di Messina in Economia e Commercio senza saltare nemmeno un appello di esami.

La stagione successiva, 1983, nonostante alcune richieste di società professionistiche, la Vibonese lo conferma tra i propri ranghi affidandone la guida tecnica a mister Bruno Iacoboni, una icona del calcio reggino, il portiere che detiene tuttora il record di imbattibilità tra tutti i campionati calcistici professionistici. Lorenzo disputa un campionato esemplare che gli vale la fascia di capitano nella Rappresentativa del girone I della serie D, le convocazioni nella Nazionale Dilettanti di Romolo Alzani ed il passaggio, a fine stagione, al Crotone in serie C. Dopo l’esperienza di Crotone passa alla Nissa di Caltanissetta in serie C di mister Franco Rondanini, per due anni, dal 1985 al 1987.

Nel 1987 sempre con mister Franco Rondanini e con direttore sportivo Claudio Onofri veste la maglia dei “tigrotti” della mitica Pro Patria.

Anche qui, dopo appena qualche mese, ne diventa capitano. Gli studi proseguono anche se, per motivi “logistici”, subiscono un rallentamento. Gli impegni calcistici lo portano lontano dalla facoltà universitaria di Messina e gli risulta difficile farli conciliare con gli appelli delle materie di esame.

Dalla Lombardia passa alla Sardegna, disputando due campionati di serie C, dal 1988 al 1990, nelle file del La Palma Calcio, la seconda squadra professionistica della città dopo il Cagliari, e dell’Ilva dell’isola di La Maddalena, tra le più antiche società calcistiche, se non la più antica, della Sardegna. Nel 1990 ritorna in “penisola” al Martinafranca, in Puglia, in serie C. A fine stagione, siamo nel 1991, Lorenzo decide di fare rientro nella propria città natale, gli mancano solo sei esami alla laurea, nonostante abbia ancora richieste da società professionistiche frutto delle sue oltre 200 presenze in serie C. Vuole solo ultimare gli studi e preparare un futuro “fuori dal campo”. Ma il calcio gli offre ancora la possibilità di coltivare la propria passione e di guadagnare quelle risorse finanziarie che gli hanno consentito, sin dall’età di diciotto anni, di rendersi autonomo economicamente senza fare carico sulla propria famiglia. Negli anni in cui si dedica al completamento gli studi (dal 1991 al 1994) torna a vestire la maglia del Gallina in Promozione e per due anni quella della Nuova Rosarnese in serie D, conseguendo la Laurea in Economia e Commercio, l’abilitazione all’esercizio della professione di dottore commercialista e risultando vincitore di un concorso pubblico per funzionari che lo fa accedere ai ruoli del personale dell’Amministrazione Civile del Ministero dell’Interno dove presta la sua attività lavorativa dal 1994 al 2010, anno in cui transita all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata presso la sede di Reggio Calabria, dove tuttora svolge le sue funzioni.

Federico, quel biondo centrocampista col tempo diventato difensore centrale, che si è sempre contraddistinto nelle squadre dove ha militato per la sua grande generosità, lealtà ed onestà nei comportamenti, il suo attaccamento smisurato alla maglia, il suo acume tattico oltre che per i suoi buoni fondamentali tecnici, ha sempre riscosso apprezzamenti sia in campo che fuori, dimostrando una passione vera per il calcio e non solo …