Presentato il libro “Storie Orticiane, volti e risvolti” di Biagio D’Agostino

 

 

Reggio Calabria – Si è svolta oggi presso la Piazza Monumentale di Ortì Inferiore dedicata ai Caduti delle guerre la presentazione del nuovo libro dello scrittore Biagio D’Agostino. “Storie Orticiane, volti e risvolti” è un libro che appassiona quanti decideranno di immergersi in questo viaggio nel passato tra i personaggi e le storie da esse vissute tra le vie del borgo aspromontano.
L’attento scrittore nella sua meticolosa ricerca è stato in grado di recuperare documenti, foto e notizie di gente che ha segnato la storia di Ortì di oltre un secolo andando a ritroso nel tempo, fino ai più “recenti” anni ’70.
E la ricerca sul materiale da studiare non è stata molto semplice. Uno spulciare tra libri, fogli ormai ingialliti dall’usura, scaffali di librerie alla fine hanno ripagato la tenacia del D’Agostino che ha potuto cogliere i suoi frutti grazie alla raccolta di preziose informazioni che si sono rivelati essere testimonianze tangibili per una “banca” dati molto nutrita di quegli elementi utili necessari per la stesura del libro.
Nella sua presentazione il D’Agostino, coordinatrice della serata la dottoressa Mirella Bova, è riuscito a coinvolgere emotivamente le tante persone presenti che a volte, con senso di meraviglia e approvazione, sono apparsi appassionati dai racconti loro presentati.
“Storie di Ortì” è un volume storico che racconta uno spaccato di storia che abbraccia tanti migranti sparsi per il mondo ormai calati in contesti sociali ben differenti da quelli vissuti dai loro avi. E’ un’opera che narra episodi dei personaggi che hanno popolato il borgo, le loro vicissitudini, le tante curiosità che hanno investito molte delle persone ricordate dal D’Agostino.  E nelle oltre 300 pagine illustrate del volume tante sono le storie che vengono raccontate con novizia di particolari sulle persone citate. Immagini di volti seri, vestiti che richiamano il passato, gli immancabili soprannomi attribuiti ad essi coinvolgono il lettore, verso una scoperta di quello che fu.
“Ortì – dice l’autore del libro nel suo intervento – prima di essere anche un luogo topografico, è anche un effetto dello spirito, una espressione dell’immaginazione, una intensità emotiva, un marchio non dipendente dalla volontà”.
Poi Biagio D’Agostino prosegue parlando degli Orticiani come persone che: “si portano dietro una nobiltà d’animo che la storia quasi millenaria del nostro paese ha conferito a tutti noi. Le vicende della vita possono dividerci ma la calamita dell’appartenenza scorre nel nostro sangue. Essere di Ortì non è una scelta, è un retaggio”.
Guglielmo Rizzica