Responsabilità nella lotta alla diffusione del coronavirus

Una battaglia vera e propria è messa in atto in materia di contrasto alla diffusione del Covid-19 da parte non solo di chi esercita un’attività aperta al pubblico ma anche da tutti gli operatori che lavorano nel settore della sanità e gli appartenenti alle Forze di Polizia.
Categorie merceologiche ridotte ulteriormente dunque a seguito dell’ultimo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri con le nuove disposizioni in materia resesi necessarie per far fronte a questa emergenza sanitaria.
Tutti stanno cercando di fare di tutto per fare rispettare quanto è stato impartito e contenuto nel Dpcm che impone alcuni provvedimenti e accorgimenti essenziali nella lotta alla diffusione del virus.
Gli operatori sanitari come i farmacisti muniti di guanti e mascherine garantiscono livelli di sicurezza e di igiene nell’ambiente lavorativo a garanzia loro e dei pazienti.
Tabaccai, edicolanti e altri commercianti appaiono anch’essi provvisti di mascherine ed invitano i frequentatori all’entrata limitata evitando così sovraffollamenti che potrebbero rivelarsi dannosi per la salute pubblica.
Alcuni supermercati addirittura hanno pensato bene di creare una sorta di percorso in entrata ed in uscita per controllare il flusso dei clienti.
A tal proposito urge ricordare come non vi è bisogno di effettuare spasmodiche corse all’acquisto di prodotti alimentari in quanto l’approvvigionamento degli stessi risulta essere sufficiente al fabbisogno della collettività.
L’invito rivolto ai cittadini comunque, rimane quello di “restare in casa” per cercare di ridurre al minimo la possibilità di contagio da essere umano ad essere umano, molto spesso causato anche da una scarsa attenzione di molti sulla situazione che continuano irresponsabilmente ad agire liberamente senza adottare nessuna cautela.
Fortunatamente, in antitesi a tali comportamenti, vi sono quelli messi in atto dalla maggioranza delle persone che, rendendosi giudiziosamente responsabili per sè e verso gli altri, hanno scelto di dare giusto valore ai suggerimenti dettati da esperti del settore, attenendosi rigorosamente al vademecum ripetuto giornalmente per più volte dagli organi di informazione e non solo in cui si invita la popolazione ad adottare alcuni provvedimenti essenziali che potrebbero arginare la diffusione del coronavirus.
Su tutti quello, e lo ripetiamo ancora, di rimanere in casa è indubbiamente il più restrittivo per il diffondersi di questa pandemia ma anche quello più difficile da mettere in atto.
In ogni caso, bisogna ricordare di uscire provvisti dall’autorizzazione prevista e soltanto per necessità (spesa, acquisto farmaci, ecc…), lavoro, motivi di salute.
E poi lavarsi bene e spesso le mani durante l’arco della giornata, indossare la mascherina soprattutto quando si entra in luoghi chiusi, mantenere la distanza minima di almeno un metro da individuo a individuo, non formare assembramenti di più persone per le strade che, anche nella nostra città, iniziano a presentarsi in un silenzio surreale sempre più orfane di attività umana.
Virologi, epidemiologi e altri scienziati contribuiscono con le loro indicazioni in maniera determinante su come guardarsi e dunque affrontare il virus, ma anche su come saper riconoscere i sintomi, molto simili a quelli di una normale influenza, di questo coronavirus.
Chi sospetta di essere affetto da tale infezione deve evitare di recarsi verso i centri di pronto soccorso per non intasare gli stessi e rendere problematico il lavoro del personale sanitario, ma seguire la procedura prevista in caso di sospetto contagio.
A riguardo, per informazioni e segnalazioni è possibile chiamare il Ministero della Salute al numero verde 1500 mentre quello istituito dalla Regione Calabria è 800767676 (operativo dalle 8 alle 20).
Aiutiamo responsabilmente con i nostri comportamenti dunque gli operatori sanitari come medici, infermieri, farmacisti schierati nella loro opera di assistenza in prima linea.
Ad essi va espressa tutta la vicinanza e il sostegno per il lavoro svolto a favore della cittadinanza così come agli appartenenti alle Forze dell’Ordine che attraverso i loro costanti controlli, messi in atto a tutela delle persone su tutto il territorio soprattutto in questo periodo, contribuiscono a creare le condizioni di contenimento richieste per cercare di arginare la diffusione di questa nuova quanto inattesa pandemia di cui ci si augura possa al più presto risultare sconfitta.

Guglielmo Rizzica