SEQUESTRATE OLTRE 5 MILA TONNELLATE DI PELLET DA RISCALDAMENTO

Sono oltre 5 mila le tonnellate di pellet da riscaldamento contraffatto e commercializzato in frode sequestrate
dalla Guardia di Finanza in un’operazione a largo raggio che ha interessato tutto il territorio nazionale.

52 titolari di azienda, rivenditori, produttori, importatori e grossisti del settore sono stati denunciati per i reati di
contraffazione e frode in commercio.
Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati anche 47 macchinari ed impianti industriali destinati alla
produzione del pellet illegale nonché oltre 1 milione e mezzo di sacchi vuoti destinati ad essere riempiti ed
immessi sul mercato con indicazioni mendaci e marchi di certificazione contraffatti relativamente a qualità e
conformità ambientale.

L’operazione è nata in seguito ad un’attività di approfondimento ed analisi di rischio elaborata dai finanzieri del
Nucleo Speciale Beni e Servizi di Roma che, incrociando i dati relativi alle importazioni, alla produzione
nazionale, alle vendite ed ai titolari di certificazione, hanno rilevato profili di anomalia meritevoli di
approfondimento attraverso l’esecuzione di interventi ispettivi mirati sul territorio.
Infatti, il pellet da riscaldamento è soggetto a particolari regole destinate a garantire la qualità della filiera produttiva e la conformità ambientale del prodotto. I cilindretti di legno vengono ottenuti per compressione dellasegatura di legno ad alta temperatura; colle o leganti chimici non possono essere utilizzati nel processo produttivo e devono risultare assenti anche nella materia prima utilizzata.

Tali prescrizioni garantiscono la compatibilità ambientale del prodotto ed il regolare funzionamento dei sistemi
di riscaldamento; in alcune regioni è consentito esclusivamente l’utilizzo del pellet eco compatibile.
Gli interventi, coordinati dal Gruppo Anticontraffazione e Sicurezza prodotti del Nucleo Speciale Beni e Servizi, sono stati eseguiti dai reparti territoriali del Corpo in 40 province italiane.

Nel corso dei controlli, eseguiti con il supporto della Associazione Italiana energie Agroforestali – AIEL, ifinanzieri hanno rilevato sia violazioni in materia di certificazione della qualità che veri e propri impianti di produzione irregolari, in quanto il pellet prodotto veniva dichiarato con caratteristiche chimico – fisiche non
rispondenti al vero.

Sono state sequestrate anche diverse tonnellate di pellet provenienti da Russia e Bielorussia in quanto importate
in violazione delle regole comunitarie.
La posizione dei 52 titolari di impianti di produzione, importatori, distributori e rivenditori denunciati è ora al
vaglio dell’Autorità Giudiziaria nel rispetto della presunzione d’innocenza.
Le energie da biomassa rappresentano la prima alternativa tra le rinnovabili e la seconda fonte di riscaldamento
per le famiglie, in un momento in cui il prezzo del gas e dei combustibili fossili risulta particolarmente instabile.
L’intervento ispettivo è stato orientato ad assicurare il rispetto delle regole nel settore, a tutelare gli operatori
onesti che rispettano le regole, la sicurezza dei consumatori e l’ambiente.