Un anno fa la scomparsa del maestro Ermonde Leone. Amava Reggio Calabria, per essa realizzò la scultura “Le Sirene dello Stretto”

 

Reggio Calabria – Proprio ieri ricorreva l’anniversario della scomparsa di Ermonde Leone artista di fama internazionale, scultore-ceramista, pittore, docente dal 1957 presso l’I.S.A. “A. Frangipane” ed il Liceo Artistico “Mattia Preti” presso le quali ha formato in maniera esemplare generazioni di giovani artisti non soltanto dal punto di vista didattico ma anche da quello umano.
Nato a Pratola Serra, in provincia di Avellino nel 1931, il professore Leone si è sempre voluto definire come un “reggino d’adozione” perchè è stato, fin dalla prima sua venuta in riva alla città di Reggio Calabria, ammaliato dalla bellezza della città e dagli scenari che essa offriva con i suoi colori mai uguali e le straordinarie leggende che rendevano questo tratto di mare avvolto in un alone di misterioso fascino.
Tante le opere che realizzò per la città tra cui, solo per citarne alcune,  dei bassorilievi dislocati in diversi edifici cittadini. “La solidarietà”, creazione in terracotta presente nella scuola media “Diego Vitrioli”; “Le virtù eroiche di San Gesualdo”, anche questo un bassorilievo situato nella Basilica dell’Eremo.
Un amore a prima vista dunque quello di Ermonde Leone verso la “sua” città che lo portò a realizzare nel 2006, anno di inaugurazione, su incarico dell’Amministrazione di allora, una bellissima scultura lignea a cui volle attribuire il nome de “Le Sirene dello Stretto”, un’opera ricavata da un tronco di “Ficus magnolioides” secolare che era stato abbattuto da un fulmine, proprio per dar fede a questa intramontabile sensazione di fascino legata al mito dello Stretto ma anche alla sua passione per i classici e la storia del luogo.
L’imponente realizzazione, compiuta in due anni di appassionante lavoro, rappresenta sette sirene figlie del dio Acheleo ma anche la figura di Polifemo, figlio di Nettuno.
La scultura nel tempo fu sottoposta anche a degli interventi di restauro, 2010 e 2015 (nella foto d’apertura insieme alla nipotina Elisabetta),  sempre per mano dello stesso artista Leone, sempre in maniera volontaria e sempre a titolo gratuito per dare lustro alla sua creazione ma anche all’immagine di Reggio.
Purtroppo nel 2016 mani vandaliche deturparono in maniera abbastanza visibile l’opera che, ancora oggi, rimane sfregiata ed offesa in un’aiuola del lungomare reggino.
Un evento che turbò tantissimo l’animo dello scultore-ceramista anche per l’impossibilità, vista l’età, di poter intervenire ancora una volta per poter risanare una delle sue creazioni più significative.
Un restauro che era stato oggetto di interesse da parte dell’Amministrazione attuale che si era proposta, mediante somme destinate alle opere d’arte, per il restauro e quindi eliminare le crepe e le numerose aperture presenti nella scultura. Un progetto che, a quanto pare, sembra essere rimasto solo nelle buone intenzioni di quanti, poco dopo la scomparsa del maestro, proposero ciò.
Un intervento che in tanti si augurano possa effettuarsi al più presto.
Dai familiari, che oggi onorano la memoria del proprio caro defunto ad un anno della sua dipartita, ai numerosi artisti, al popolo reggino che tanta riconoscenza rivolge al maestro Ermonde Leone, l’artista, l’uomo che aveva giurato eterno amore verso la città che l’aveva adottato, Reggio Calabria.
Guglielmo Rizzica