Giovanni Muraca alla volata finale: “La Calabria deve cambiare passo, serve nuova classe dirigente”

 

 

 

Giovanni Muraca, candidato per il Partito democratico alle elezioni regionali di domenica prossima, ha lanciato la volata al voto in un Cineteatro Metropolitano gremito di amministratori del territorio metropolitano, sostenitori e cittadini. Nel corso del suo intervento, Muraca ha parlato della Calabria che «ha la necessità impellente di cambiare passo» e di una politica che, “mai come in questo momento, ha l’obbligo di vincere la sfida lanciata dall’Europa nel periodo storico più delicato e difficile dal dopoguerra in poi”.

“I calabresi – ha detto – meritano una classe dirigente che abbia la capacità, l’onestà e la lungimiranza di governare e gestire la cosa pubblica, ancor di più in vista dei grandi flussi di finanziamento che arriveranno con il Recovery Fund ed il Pnrr. È la partita della vita. Se si perde questo treno non ci sarà più speranza per la nostra terra. Abbiamo l’ultima occasione per colmare le differenze col resto del Paese, per annullare decenni di inganni, promesse, ritardi ed incompiute affermando i principi di equità, giustizia e legalità e contrastando, in maniera netta, chiara, decisa ed assoluta i tentacoli del malaffare, della borghesia mafiosa, dalla presa mortale della ‘ndrangheta”.

 

La partita, secondo Giovanni Muraca, “si vince puntando su Sanità, Trasporti e Lavoro”.

“La Calabria – ha continuato – paga l’aver lasciato la Salute dei propri cittadini in mano alla convenienza politica, ai primariati conquistati per amicizia, conoscenza e affinità politiche. Viviamo una condizione di arretratezza che costringe, ogni anno, ad una migrazione sanitaria non più tollerabile”. Altrettanto intollerabile, per Giovanni Muraca, “è la strategia dei tagli indiscriminati che ha colpito gli ospedali, i lavoratori e la gente”. Capitolo trasporti: Muraca ha parlato di “un aeroporto dello Stretto che, nel silenzio generale, sta esaltando gli ultimi respiri”. “Invano – ha aggiunto – la Città Metropolitana ha invocato l’ingresso in Sacal che, vergognosamente, non ha riservato un euro per il Tito Minniti nel proprio Piano industriale”. Come “assurde” appaiono anche le “promesse di chi illustra una Statale 106 a quattro corsie”. “Non servono voli pindarici – ha avvertito Muraca – né progetti faraonici. Abbiamo bisogno di programmi reali, concreti e, soprattutto, fattibili”.

 

Un passaggio Muraca l’ha riservato anche al Partito democratico calabrese che “ha bisogno di una forte scossa”. “Deve essere un partito più inclusivo – ha detto – aperto alle istanze dei cittadini e più presente sui territori. Un partito che sappia raccogliere le tante energie che in questi anni, si sono perse per strada e che chiedono uno sforzo riformista e progressista che sappia essere punto di riferimento per quanti non hanno voce”. “E lo chiediamo anche noi – ha aggiunto – che nel PD siamo valore aggiunto, protagonisti di un progetto più ampio al servizio della Calabria e di una comunità che vuole essere partecipe delle scelte e del cambiamento”.

 

“In questa campagna elettorale – ha concluso Muraca – abbiamo subito diversi attacchi, segno di un certo fastidio provato da chi soffre l’avanzata di un gruppo giovane, determinato, proiettato a modificare logiche apparentemente immodificabili. Tutto questo ci ha rafforzato e convinto, ancor di più, d’avere intrapreso la via giusta. E indietro non si torna, nemmeno per prendere la rincorsa. Il 5 ottobre, ad urne chiuse, sarà la prima tappa di un processo ormai irreversibile. Saremo sempre qui, dove i cittadini sanno di trovarci. Al loro fianco. Sempre dalla stessa parte”.