La dieta mediterranea: patrimonio dell’umanità

La “ Dieta Mediterranea” è la più saporita delle opportunità che abbiamo per allungare la nostra vita e trascorrerla in salute e con il piacere della tavola. La Calabria, come anche la Campania e la Basilicata, sono delle Regioni in cui meglio è possibile realizzare questa opportunità.
C’è la possibilità di stare sempre in forma, a qualunque età, mantenendo il nostro corpo snello e scattante e favorire e migliorare la nostra salute, allontanando tante malattie anche importanti, come l’infarto, alcuni tipi dii tumore, il diabete, e l’obesità. Questa dieta ha anche effetti protettivi per il cervello. Insomma riesce a farci vivere meglio e più a lungo.
Il padre della ”Dieta Mediterranea “ è considerato il medico Lorenzo Piroddi ( nato a Genova nel 1911 e morto nel 1999 ), che pubblicò le sue scoperte nel libro : CUCINA MEDITERRANEA: INGREDIENTI; PRINCIPI DIETETICI E RICETTE AL SAPORE di SALE.
Lo scienziato americano Ancel Keys ( nato nel 1904 e morto nel 2004 ) , che fu uno dei primi promotori degli studi sulla dieta , visse 100 Anni. Nei suoi studi, facendo degli esperimenti sugli abitanti di Nicotera ( VV )e dell’ Isola di Creta , dimostrò che, malgrado l’elevato consumo di grassi vegetali forniti dall’olio d’oliva, si verificava, in quelle zone, una incidenza bassissima di malattie coronariche. Attribuì ciò, naturalmente, al tipo di alimentazione di queste località ed avviò una ricerca su larga scala ,  verificando i regimi alimentari di oltre 10.000 persone, tra i 40 e i 60 anni, sparsi in sette Nazioni differenti. Essi comprendevano , oltre l’Italia, gli Stati Uniti d’America, il Giappone, i Paesi Bassi, la Grecia, i Paesi della Jugoslavia, la Finlandia .Ebbene, i risultati dell’ indagine dissero che la mortalità dovuta a infarto è molto più bassa presso le popolazioni mediterranee , che consumano grassi vegetali, rispetto alle Nazioni dove la dieta è ricca di grassi saturi, come il burro, lo strutto, le carni rosse, il latte con i derivati tipo formaggi e simili.
Nel 2004 Lo Stato Italiano conferì al prof.Keys la medaglia al merito della salute pubblica..
Il 16 Novembre 2010, l’UNESCO ha conferito alla “ Dieta Mediterranea” il titolo di essere annoverata tra  i “ Patrimoni Orali ed Immateriali dell’Umanità” .
La dieta mediterranea è un tipo di nutrizione che segue le abitudini alimentari della tradizione delle Nazioni del bacino del Mediterraneo, Italia in primo luogo , poi la Francia meridionale , la Grecia, il Marocco, la Spagna.
Sono notevoli le abitudini alimentari che accomunano questi Paesi, dovuti soprattutto alle materie prime molto simili. A tal proposito è un mio ricordo personale , tanti anni fa, quando ancora esercitavo la mia professione di ristoratore dedicandomi per primo in Calabria, a ricercare le tradizioni della cucina regionale ( dal 1963), fui inviato per incarico dell’Assessorato della Regione Calabria a Nizza, per studiare l’effetto che avrebbe suscitato la nostra cucina nella Francia meridionale , onde organizzare una presentazioni della cucina calabrese, simile a quella che tante altre volte avevamo fatto in diverse località del mondo, per promuovere la propaganda turistica, e che facesse perno sulla bontà della nostra gastronomia. In quella occasione mi rimase impresso che, nel mio rapporto, misi in rilievo che gli alimenti dei due territori avevano moltissime caratteristiche in comune , soprattutto nel campo della tipizzazione della qualità delle olive e del tipo di agricoltura in generale..
Il modello di dieta mediterranea, in Italia, fu abbandonato nel periodo del boom economico ritenendo che fosse una cucina poco attraente per la sua povertà, a confronto con i modelli dell’alimentazione più ricche come quella americana .
Adesso la “Dieta Mediterranea” è un bene protetto dall’UNESCO, soprattutto per questa sua eccellente caratteristica.
La dieta mediterranea serve anche a combattere la sindrome metabolica causata dalla cattiva alimentazione, che è considerata un flagello del terzo millennio. Gli altri Paesi , che mostrano insofferenza contro questo male generato negli ultimi decenni, e che hanno visto proliferare l’aggravarsi e l’insorgere di malattie dovute ad una non corretta nutrizione, ci guardano con interesse .
Per cui la “dieta Mediterranea” viene sempre più considerata utile e piacevole, riuscendo a farsi rivalutare sempre di più, divenendo anche fonte di ricchezza per i Paesi ad essa interessati .
Si presenta quindi una ghiotta occasione che, soprattutto, le Regioni del meridione d’Italia devono cogliere e sapere sfruttare a dovere, sia dal punto di vista turistico sia da quello sanitario. Le ricette della nostra cucina prevedono l’impiego di nostri prodotti, cioè contribuiscono allo sviluppo sempre maggiore della commercializzazione delle nostre materie prime, e ciò vuol dire ricchezza e occupazione.
E inoltre, la nostra cucina diventerà sempre più una attrazione turistica che darà motivo di frequentare la ricettività alberghiera e della ristorazione, che bisogna dirlo con piacere, sono sempre più all’altezza del loro compito. Da questa situazione ne trarranno benefici anche la pesca, l’agricoltura , soprattutto biologica, e l’allevamento nel Meridionale d’Italia, che potranno trovare una risorsa determinante per la loro crescita e per l’occupazione, creando più posti di lavoro, ed un ritorno al rurale.
Ricordiamo la produzione del l’olio d’oliva e lo sviluppo dell’utilizzo del bergamotto che, da fissatore di profumi, come era unicamente impiegato, adesso ha largo uso nelle ricette della nostra cucina e nella produzione di dolci, gelati, liquori , marmellate ecc. .
La “Dieta Mediterranea” ha un elevato consumo di verdure, di erbe, di frutta, di pane, di cereali, di pesci, di olio d’oliva, e con una certa moderazione, di vino ;Il consumo del pesce è preminente , soprattutto rispetto alla carne che la Lega italiana per la lotta antitumori consiglia di mangiare una sola volta al mese. In se e per se non è la carne che porta i tumori, ma i grassi animali possono veicolare residui di pesticidi , fungicidi ed erbicidi che vengono usati in agricoltura. Possono capitare animali allevati male , e con largo uso di farmaci. Lo stesso uso di farmaci che è pericoloso anche per i pesci di allevamento, perché potrebbero produrre anche problemi di assuefazione per dei medicinali che, all’occorrenza stenterebbero ad avere effetti curativi . Le carni presentano pure pericoli per la cottura a temperature troppo elevate ( brace ) che potrebbe produrre idrocarburi cancerogeni.
Si tende, quindi, a preferire le carni bianche che hanno meno grassi ( pollo, tacchino, coniglio )che posseggono, anch’esse proteine , sali minerali e vitamine ).
Data la posizione dei Paesi mediterranei, il pesce deve avere una parte importante, anche perché possiede buone qualità proteiche, ed è ricco di alcuni sali minerali e di acidi essenziali).
Bisogna preferire abbondanti quantità di frutta e verdura ( 14 volte la settimana), ma anche riso, legumi, pasta e pane, adoperando tempi cottura brevi e basse temperature ( personalmente consiglio molto, dove è indicata, la cottura al vapore, che esalta profumi e sapori ) . La frutta e le verdure fresche , che possiedono sostanze ossidanti ed hanno un contenuto molto alto di acqua, apportano anche un senso di sazietà ,e giovano all’organismo. Le fibre stimolano anche la secrezione dei succhi gastrici e della saliva , abbassano il colesterolo nel sangue e accelerando le funzioni intestinali. I legumi apportano sali minerali, alcune vitamine e fibra. ( ceci, fagioli, lenticchie, fave, piselli ). Sono utili anche i cereali integrali ,non solo riso, pasta e pane , ma soprattutto orzo, farro, mais, avena ecc. . La frutta secca va consumata spesso, in quantità moderate per l’alto contenuto calorico. Anche  il vino va consumato, ma moderatamente.
La “dieta mediterranea” prevede anche molto moto e sport e ginnastica, che aiutano a tenerci in forma e ad aiutare il cuore nei suoi sforzi per restare in forma a tutte le età, mantenendo un corpo snello che ci consente uno stile di vita piacevole ed  attivo,  e l’approccio tranquillo allo sport più confacente.

di Pasquale  Conti