L’Arcivescovo Morrone scrive ai maturandi

 

Carissimi, carissime,

non ci conosciamo ancora personalmente, ma pochi minuti fa il Tg mi ha ricordato che domani per ciascuno di voi inizia la grande prova dell’esame di maturità.

Allora ho pensato di inviarvi un brevissimo messaggio di auguri.

Certo per voi questi due ultimi anni, segnati dal Covid, non sono stati facili: la mancanza di lezioni in presenza vi ha privato a scuola di quelle relazioni amicali che sono come l’ossigeno della nostra vita. Ma voi siete pieni di energia e saprete ben compensare con la vostra vivace intelligenza.

Dalle elementari, quali piccoli cuccioli d’uomo, fin alle superiori ormai entrati nella cosiddetta “maggiore età”, credo che questo lungo percorso formativo di studi vi abbia offerto la consapevolezza e il desiderio di stare dentro la vita sociale e culturale, di cui siete parte preziosa e integrante, da protagonisti.

Certo il sostantivo “maturità” qualifica l’esame che interpella la vostra responsabilità sempre più stringente e che caratterizzerà le scelte che strada facendo sarete chiamati a decidere. La realtà che vi attende vi pro-vocherà, vi inviterà a essere “adulti” nelle vicende umane con il vostro originale e costruttivo contributo.

Sono certo che onorando la vostra intelligenza e mietendo quel che avete seminato in questi anni, sarete tutti promossi!

Alle vostre fresche energie sarà consegnato uno spicchio di mondo umano, il tuo anzitutto, per farlo lievitare e riconsegnarlo a vantaggio di tutti.

Vi auguro di gustare questo momento con tutti i sensi che costituiscono la vostra bella e singolare personalità, lasciandovi con un’esortazione di papa Francesco che spero possiate portare nel vostro cuore, quasi un leit-motiv delle vostre scelte:

«Non confondete la felicità con un divano […] lasciate piuttosto sbocciare i sogni e prendete decisioni […] Vivete! Datevi al meglio della vita» (Christus Vivit, 158. 143).

Tifo per voi. Con affetto.