RITROVARE IL BENESSERE

 

Redatto dalla psicologa Maria Marra

Ritrovare il benessere con il Training Autogeno.

Il Training Autogeno è una tecnica di rilassamento che consente di realizzare spontanee modificazioni psico-fisiche inducendo alla calma e ad una migliore capacità di auto-distensione. Per raggiungere questo stato di calma psicofisica è necessario “fare esercizio”. Secondo Schultz, psichiatra tedesco che introdusse questo metodo per la prima volta negli anni trenta a partire dallo studio sistematico delle applicazioni dell’ipnosi e dell’autoipnosi in ambito clinico, solo attraverso l’allenamento (il termine training significa appunto allenamento) e la ripetizione costante degli esercizi di concentrazione è possibile ottenere sempre più consolidate risposte di distensione e tranquillizzazione. Si consiglia di fare gli allenamenti tre volte al giorno, ma pochi mantengono una tale frequenza quotidiana. Diciamo che una volta al giorno, tutti i giorni, è più che sufficiente. Il Training Autogeno è risultato essere uno strumento estremamente versatile ed utile in molteplici situazioni problematiche. In particolare è stato riscontrato che si possono avere effetti positivi su disturbi quali: stress, irritabilità, sintomi ansiosi, emicranie, cefalee, tachicardie, gastrite, dipendenze, disturbi del sonno, dolori muscolari. Favorisce il miglioramento delle capacità cognitive come la memoria, la capacità di concentrarsi, la gestione di pensieri disturbanti. Altro ambito di applicazione del Training Autogeno è il settore dello sport, questa tecnica viene infatti utilizzata per stimolare e facilitare la concentrazione all’avvicinarsi di importanti eventi sportivi. Tuttavia, va ricordato che tale pratica è controindicata nelle patologie psicotiche e in soggetti con problemi cardiaci( per esempio individui con recente episodio di infarto miocardico). E’ necessario che l’ambiente in cui si svolgono gli esercizi sia silenzioso e poco luminoso, al fine di ridurre possibili stimolazioni acustiche e visive, e che la temperatura sia gradevole per non lasciarsi distrarre da sensazioni di caldo o di freddo. Schultz stabilisce tre posizioni per l’esecuzione degli esercizi: la posizione supina, la posizione in poltrona e la posizione sullo sgabello(detta anche “posizione del cocchiere”). E’ sufficiente un abbigliamento comodo, con abiti che non creino impedimenti; si raccomanda che tutti si tolgano scarpe, occhiali, lenti a contatto. Gli esercizi base del Training Autogeno vengono classicamente distinti in sei esercizi di cui due fondamentali e quattro complementari. Esiste inoltre un esercizio propedeutico che mira, come primo obiettivo, al raggiungimento della calma. Durante l’addestramento, l’individuo impara a ripetersi mentalmente determinate formule, mirate alla distensione di specifiche zone corporee. Nello specifico, il primo esercizio fondamentale, la PESANTEZZA è molto utile per superare problemi psicofisici legati a tensioni muscolari che derivano da tensioni emotive, invece il secondo esercizio fondamentale, il CALORE serve per alleviare problemi circolatori. Tra gli esercizi complementari rientrano: il CUORE è un esercizio molto suggestivo che permette di mettersi in contatto con il proprio ritmo di vita, il RESPIRO che produce una migliore ossigenazione del sangue e degli organi, il PLESSO SOLARE aiuta chi soffre di problemi digestivi, la FRONTE FRESCA che può essere molto utile per ridurre il mal di testa soprattutto se legato ad un sovraccarico fisico o mentale. Al termine della sessione è buona prassi praticare gli esercizi di ripresa. Consistono in movimenti di flessione ed estensione dei piedi e delle mani, fino al coinvolgimento delle braccia e delle gambe. Quindi si respira profondamente e si aprono gli occhi. Adesso il corpo sarà perfettamente rilassato ed avrà ritrovato tutte le energie vitali.