“Una consuetudine non usufruire del servizio pubblico dell’erogazione idrica”

Come ogni anno nel periodo estivo continuano i disagi nel territorio dell’ex 15° Circoscrizione di Pellaro, nella zona del Lume. Da diversi giorni si registra la mancanza di acqua con conseguente criticità per i i cittadini.
La situazione è assolutamente insostenibile specialmente in questi giorni di caldo afoso. Stare senz’acqua è solo da terzo mondo.
Mi vergogno a volte purtroppo di essere reggino in quanto solo in questa Terra per quanto bella e sofferta possono verificarsi tali situazioni così a lungo protratte nel tempo senza volontà da parte dei responsabili dell’amministrazione di trovare soluzioni.
Come ogni anno, siamo costretti, ad affrontare il gravissimo problema della carenza idrica, proprio nel periodo più caldo dell’anno, pieno di insidie che non ci permettono, non avendo acqua in casa, di salvaguardare l’igiene personale. Nella situazione attuale è necessario lavarsi le mani frequentemente, sanificare gli ambienti dove si vive, azioni imprescindibili anche per la lotta quotidiana contro la pandemia.
La mancanza del prezioso liquido rischia di diventare una pandemia nella pandemia, che non ci aiuta ad attenerci alle regole di igiene e di comportamento per proteggerci dai contagi.

Oggi è diventata una consuetudine non usufruire del servizio pubblico dell’erogazione idrica, per il quale viene richiesto e puntualmente pagato ogni anno il relativo canone; ciò sta inducendo sempre più i cittadini, assuefatti da tale situazione, ad assumere una linea dura per combattere l’inerzia dell’Amministrazione Comunale e dei propri Dirigenti.
Ricordo che il 22 dicembre 2017 la Giunta Comunale con la delibera n. 259, approvava la carta del servizio idrico integrato.

il Comune in qualità di soggetto gestore, del servizio idrico integrato, si impegnava a soddisfare le esigenze primarie della comunità locale, fornendo il servizio idrico integrato, mantenendo aperto un dialogo-confronto con i propri utenti, con i seguenti obiettivi:
Informare gli utenti sui servizi erogati dal gestore;
Impegnare le strutture comunali ed i propri fornitori/appaltatori nel migliorare il livello di qualità dei servizi;
Misurare il grado di soddisfazione degli utenti, migliorare ulteriormente i livelli di qualità prestabiliti.
La Carta dei Servizi si propone di essere una guida ai servizi comunali erogati in un’ottica di informazione e trasparenza dell’azione amministrativa.
La carta dei servizi quindi, dovrebbe guidare il cittadino all’interno del Comune con la trasparenza e la chiarezza che sono elemento importante per migliorare e soddisfare le richieste dell’utente, oltre che fornire informazioni utili in caso di emergenze o necessità proprie della vita quotidiana di ciascun di noi.
Tutto ciò con l’Amministrazione comunale di Reggio Calabria non avviene. Da cittadino chiedo al Sindaco f.f., ai suoi delegati, agli amministratori, ai dirigenti che in una situazione del genere, i cittadini vengano informati per tempo e si trovi contestualmente un’alternativa per affrontare il disagio creato. Non si può per onesta intellettuale, rappresentare i cittadini rimanendo comodamente seduti sulle proprio poltrone e aspettare che i problemi si risolvano da soli nel tempo.
Mi domando inoltre, come sia possibile non prevedere interventi per le urgenze e/o disservizi in un periodo come questo dove le temperature sono molte elevate, dove in diverse famiglie ci sono persone anziane e con handicap che incontrano grosse difficoltà.
La politica è il campo nel quale si può mostrare la propria capacità di iniziativa, il proprio ardimento, la capacità di costruire il proprio destino, la politica deve essere svincolata da dogmatismi e principi teorici, deve guardare alla realtà.

I disservizi idrici che perdurano tutto l’anno con maggiore intensità durante la stagione estiva, creano anche enormi disagi ai cittadini ed operatori commerciali. Dobbiamo tristemente constatare – che purtroppo questa non è una città per turisti; nonostante che per le condizioni climatiche e per il microclima per lunghi periodi all’anno è diventata oasi ambita da tantissimi turisti, che abitualmente mettono in evidenza i gravi disagi che riscontrano giornalmente.

Non è possibile continuare a vivere così nella nostra città: viviamo male per i rifiuti non raccolti, le cui tariffe sono tra le più alti d’Italia, per le buche stradali e per la carenza di acqua. I cittadini reggini, per tanti anni rassegnati, ora sono indignati e stanchi di restare ogni santo giorno senza acqua e sono stanchi di pagare esose bollette per un servizio di cui non fruiscono.

Anche i nostri giovani che rientrano nel periodo estivo, non sono stimolati da questi disagi e tendono a lasciare ed abbandonare definitivamente la propria terra. Questa fuoriuscita sta diventando una vera emorragia di risorse. Il fenomeno priva la città delle forze più giovani e qualificate, sulle quali fondare un solido processo di sviluppo economico, sociale e demografico.

È quanto mai opportuno quindi fare il punto su ciò che sta avvenendo e ragionare su come affrontare al meglio l’emergenza, adottando le misure più efficaci. Al tempo stesso è fondamentale soffermarsi ad analizzare con lucidità i dati disponibili, esaminare il problema anche in un’ottica di medio-lungo termine, programmando interventi strutturali e soluzioni di sistema. Ritengo sia il momento di fare e non di parlare.
Auspichiamo pertanto che l’ente preposto si attivi velocemente per risolvere i problemi di perdite e di portata delle vetuste condutture idriche e che l’acqua potabile arrivi nelle case. Fatevi un esame di coscienza, in caso contrario l’alternativa di fronte a questi disservizi che stanno segnando l’estate reggina, l’unica soluzione sarebbe, dimissioni in blocco di tutta la giunta comunale.