L’acqua scarseggia e la papera non galleggia

Le riflessioni dell’editore di Angelo Latella

Il problema dell’acqua è sempre stato serio…non si può scherzare, l’acqua è garanzia di vita.

Ma oggi vogliamo un po’ trasgredire. Il mio pensiero va alla festa dell’ampolla, quella dei leghisti per intenderci, che attingevano al Po, che inneggiavano al Po, riconoscendone una paternità, una fonte di vita e forse di limite (confine).

Pare che in questo fiume, dopo tantissimi anni, l’acqua scarseggi fortemente e di conseguenza la papera (economia) non regga, vacilli, tra preoccupazioni presenti e future.

A parte il rinvio della festa, a parte il disgregarsi dei confini, da tempo violati, rimane sempre il solito problema: la soluzione.

Proposta numero uno, che è quella più semplice e sbrigativa, organizzare momento di preghiera collettiva (magari accompagnato con musica e balli, la classica danza della pioggia per intenderci).

Ovviamente sembra una barzelletta ma per chi crede non “credo” lo sia. Proposta numero due: attingere dal mare. Investire nella trasformazione e quindi nell’utilizzo dell’acqua marina, per sopperire all’attuale disagio e a prevenire quelli futuri.

Dilemma: l’acqua del mare da dove sgorga? Mi dicono, in gran parte, dal cielo. Quindi, se non piovesse, anche l’acqua del mare tenderebbe a scarseggiare, e rischieremmo di prendere i pesci con le mani e rimanere punto e a capo, “cu na manu davanti e l’atra da ‘rretu”? Rimane in piedi l’ultimo piano, il terzo: mettere in piedi programmi per promuovere e avviare, seriamente, idee e progetti per il recupero e riutilizzo di ogni forma d’acqua. Educare al “non spreco” , alla differenziazione tra il “potabile” e ogni altro uso.

Buona domenica a tutti, non so voi, ma io andrei sul concreto, oltre che mettere dei secchi sul balcone quando piove, mi affiderei e vi invito ad unirvi anche voi, al piano numero uno, e nel Padre nostro, sotto voce, “aggiungerei” al pane quotidiano, anche l’acqua bevibile.