L’Università Mediterranea riceve in dono i volumi della storica “Libreria Donato”

 

 

“Il modo migliore per ricordare nostro padre nel diciannovesimo anno della sua morte è quello di permettere ad altri di usufruire della sua infinita cultura filosofica e pedagogica”.
A ricordare il proprio papà con questo gesto nobile di altruismo a favore della collettività sono Sandra e Silvana Donato, figlie del dottore Vincenzo, storico proprietario in passato della “Libreria Donato” che sottolineano come: “Ciò che ha generato benefici e cultura non si deve fermare con Chi ci lascia ma debe proseguire il suo compito con Altri”.
Situata a Piazza De Nava proprio nel cuore della città, la libreria era dapprima gestita dai nonni delle sorelle Donato prima ancora che dal genitore. In essa vi erano volumi che per molti reggini sono divenuti un punto di riferimento nel quale poter attingere informazioni del mondo culturale dell’epoca.
Questi preziosi libri antichi raccolti in una collezione molto vasta sono stati ritirati e catalogati con impagabile amore e interesse culturale uno ad uno con cura dalla sempre attenta dottoressa Monica Bolignano che, attraverso la sua “Operazione Bibliotechine Solidali”, anche stavolta è riuscita a collocare in modo adeguata i volumi.
Alcuni tra questi tomi riportano addirittura date del 1925 accrescendo per questo il valore del contenuto storico riportato in essi.
A ricevere in dono questi numerosi volumi per l’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria è stato il Professore Vincenzo Cananzi del CRED (Centro di Ricerca per l’Estetica del Diritto).
La donazione di questi preziosi libri compiuta da Silvana e Sandra Donato è avvenuta in memoria e nell’anniversario della scomparsa del loro genitore Vincenzo che sicuramente avrebbe apprezzato con felicità quanto compiuto dalle proprie figlie.
Una iniziativa lodevole dunque che segnerà perennemente il ricordo del loro papà Vincenzo arricchendo così come avvenuto, il patrimonio storico culturale della nostra città ed offrendo la possibilità ai tanti studenti di poter accrescere i propri orizzonti culturali.
Guglielmo Rizzica