‘A fuitina? Ha cambiato nome

Le riflessioni dell’editore di Angelo Latella

Oggi ho scelto un argomento “folk”, la fuitina, ossia la classica scappatella d’amore, che poi si coronava , al 99% delle volte, col matrimonio riparatore.

Ho scritto folk, perché era un “rito clandestino” che s’è perso, non c’è più, ne è rimasta solamente la memoria storica.

Da ragazzino, ai tempi del “no social, no Facebook”, ti alzavi la mattina e mentre prendevi il caffè la vicina di casa suonava alla tua porta e ti comunicava la scappatella del giorno: “‘u sapisti cu sa fuiu? Peppina i Cilla, cu Paulu , ‘u figghiu du barberi “…

Al seguito della chiacchierata che coronava in un ” è comu mai?”, la replica era quasi sempre la stessa “i soi non vulivunu”.

Oggi la fuitina si è ammodernizzata, si chiama più o meno “convivenza”, oppure “vado a vivere col mio compagno”, oppure “abitiamo insieme così dividiamo le spese”.

Si, perché i tempi sono cambiati,i genitori non si intromettono più nelle scelte “sentimentali” dei figli, nel bene e nel male, e ci si riduce, forse per una forma esagerata d’amore, ad un semplice “figlia mia, fai come meglio credi”.

Ormai fede e verginità sono barzellette, e ciò che conta veramente è la” convenienza”…

Tutto il mondo gira sulla convenienza. Ci si sposa se conviene, altrimenti si sceglie di non certificare l’unione…

Si vive insieme come una vacanza magnifica e interminabile, come clienti fissi di un B&B…e se un giorno si scoprisse che l’amore non era amore, tutto è più semplice, “ognuno pa so casa” e abbiamo risparmiato camminate, fiori, bomboniere e parcelle di avvocati.

Buona domenica, è vero comunque che una significativa differenza tra fuitina antica e moderna c’è, la prima ti riportava in Chiesa…la seconda ti riporta in banca, e quando ci sono i soldi, la vacanza si può riprogrammare.