A ‘nu povir’omu, ogni cani nci ‘bbaia

Detti e proverbi calabresi liberamente narrati da Angelo Latella

Traduzione : “Ad un uomo povero, ogni cane gli abbaia”.

Proverbio la cui origine è stata leggermente storpiata, viene infatti più comunemente usato il modo di dire gemello ” ‘u cani vai sempri nto strazzatu”.

Si dice di persona povera (materialmente, ma non solo) perseguitata da tutti, e per rendere l’esempio più chiaro e lampante, persino dai cani, dagli animali riconosciuti come migliori amici dell’uomo.

Il proverbio vuole protestare, o mascherare, la perenne e forse costante mancanza di fortuna individuale, mancanza di cambiamenti di vita in positivo , in “meglio”.

Vogliamo dare una lettura all’abbaiare del cane? Il cane percepisce lo stato di povertà e si arrabbia, vuole aiutare , stimolare il poveretto a darsi da fare, a cambiare vita, a non aspettare la manna dal cielo (la classica fortuna)… oppure il cane vede nel poveretto un potenziale antagonista, un possibile collega, un cane come lui, per dirla brevemente… che potrebbe fottergli il pane? Ragionamenti da cani? Si, ma cani super intelligenti!