Amore e bellezza, realtà e pazienza

La riflessione dell’editore di Angelo Latella 

L’amore di Dio, di per sé è già bellezza? Ma se la bellezza è soggettiva, “non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace”, vuol dire che la bellezza è anche desiderio, piacere … altrimenti, come potrebbe salvare il mondo?

E dopo questa premessa facciamo un po’ d’ordine. I consigli-comandamenti, “ama il prossimo tuo come te stesso”, “non fare agli altri quello che non vorresti venisse fatto a te”, “amate i vostri nemici”, trovano facile applicazione nella vita quotidiana?

Se sul luogo di lavoro mi ritrovo un collega scorbutico e scansafatiche, dovrò amarlo per cosa?

Certo se me lo ritrovo bello, simpatico e intelligente molto cambia. Se ti ritrovi ad avere a che fare con un delinquente, magari anche disturbato mentalmente, che cerca di prenderti in giro e magari ti offende e ti minaccia, per cosa dovresti amarlo?

Qui l’amore assume un altro nome: pazienza. E sarete d’accordo con me nel dire apertamente che si fa meno fatica ad amare, il bosco, il mare, il cane,la carbonara, l’automobile, gli uomini belli o brutti ma senza dubbio intelligenti, di quelli autonomi, che non rompono le scatole.

Amare i nemici Ci ha chiesto, amate chi vi rompe la pace, si è dimenticato però di dirci “il perché” e soprattutto “il come”… se un piacere non è e nemmeno un desiderio.

Eppure c’è gente che non ha mai messo piede in una chiesa, che s’arrabbia se il vicino di casa posteggia l’auto in doppia fila ma che riesce ad amare Putin.

Buona domenica a tutti.