“Cu non poti mangiari carni, mi si mbivi ‘u broru”

Detti e proverbi calabresi liberamente narrati da Angelo Latella

La traduzione è “chi non può mangiare carne, si beva il brodo”.

È un proverbio che promuove la realtà dei fatti, che sembra sottolineare la necessità di accontentarsi, soprattutto in quei casi dove è concreta “l’impossibilità di ottenere ciò che si desidera”.

Chi sono quelli che non possono mangiare la carne? In teoria o in pratica, chi ha problemi di denti (e non ha nemmeno la dentiera) e chi non ha la possibilità (soldi) di comprarla.

Il proverbio diventa quindi anche un invito a non sedentare, a muoversi, a fare tutto il necessario per non accontentarsi del brodo.

È sottinteso comunque, che il brodo non è vegetale, non è cucinato a parte, è quello di cottura della carne.

Chiunque sogna qualcosa di buono, di grande, e non vuole rimanere a digiuno, deve fare sacrifici, deve guadagnare… deve poter comprare la carne, e poi “du coccia i pastinedda cu broru, chi fai? Non ta mangi?”.