“Da Natale a Santo Stefano”

Le riflessioni dell’editore di Angelo Latella 

Quando un’amicizia, un amore, un giocattolo, si “rompe” prestissimo, si usa dire che ha avuto vita breve, metaforicamente “è durato da Natale a Santo Stefano”.

Un fac simile di storia l’ho vissuta io. “Ho i minuti contati” è la risposta che l’altro giorno ho dato al banconista di un bar, a Lazzaro, che mi invitava a sedermi mentre preparava quello che sarebbe stato il mio caffè.

Ho poi aggiunto “è tardi, alle 8 devo essere a Melito, a lavoro”.

Ci siamo guardati e come se pensassimo la stessa cosa in quel medesimo istante, abbiamo approfondito l’argomento: “ho i minuti contati, potrebbe significare altro?”.

In sintesi, si. La vita è fatta di anni, gli anni sono fatti di giorni, i giorni sono fatti di ore, le ore di minuti… la vita è la somma di secondi, di istanti.

In quel bar, seduto o in piedi, nessuno poteva garantirmi che sarei comunque arrivato al lavoro, ne in orario ne in ritardo.

La mia idea di essere puntuale è durata molto meno del metaforico “da Natale a Santo Stefano”.

Quante volte, amaramente, ci soffermiamo a pensare a quanti si alzano la mattina convinti che la sera andranno a letto come tutte le altre sere, invece una disgrazia, un incidente, un malore improvviso, ed è subito sera.

Nulla è scontato in questa vita. Ogni istante diventa un miracolo.

Oggi, giornata dedicata a Santo Stefano, il bambinello ha compiuto un “giorno”.

Sapete che vuol dire? Che non è importante quando si fa sera, è importante capire perché è “giorno”, perché sono stato scelto a far parte di questo “giorno”, perché tanta luce mi è stata donata.

Buona domenica a tutti, in particolare alla Regina Elisabetta, che di luce se ne intende più di me, che sono anche elettricista.