Eppur si muore? No, si vota

Le riflessioni di Angelo Latella

È strana la vita, in Russia si vota, per la prima volta nella storia si vota in tre giorni, da tre giorni, oggi si chiude.

E ancora una volta si sa già il vincitore, non c’è partita, non c’è sondaggio, non c’è nenti pi nuddu.

Al vincitore, all’essere vivente di nome Putin, interessa però la percentuale dei votanti, più gente andrà a votarlo e più si sentirà “amato” , si sentirà “giusto”.

Ovviamente è già pronto a giustificare ogni insuccesso, a “modificare” tutto ciò che è modificabile, a sopprimere ogni protesta…tanto nella storia è entrato già, e chi se lo scorda uno come lui.

L’ interesse per il numero dei votanti ha un obiettivo, rendere difficile il calcolo dei morti, dei tanti giovani morti in Ucraina, per l’ Ucraina, giovani che avrebbero preferito andare a votare in piena e vera democrazia, in piena libertà.

Putin vuole addolcire il dolore delle madri a cui a tolto i figli, chiede di andare alle urne, di partecipare alla falsa, perché chiamarla “elezione teatro” è troppo di qualità.

Si vota, si elegge, si continua ad aver paura, si sceglie ancora di rimanere schiavi, meglio una vita da cacca, che morti completamente, morti anche nel corpo.

Ditelo ai tanti cittadini russi onesti che per vivere non basta sopportare , non basta respirare, per vivere bisogna amare.

Chi ama non uccide, chi ama non comanda, chi ama dovrebbe servire.

Chiedo scusa a Salvini, so che è tra i pochissimi innamorati di Putin.