Il legno della Croce

Le riflessioni dell’editore di Angelo Latella 

L’altro giorno, non so il perché, mi sono svegliato con l’idea di andare a comprare un simbolo cristiano, una piccola croce per esempio, magari incastonata in qualche braccialetto…qualcosa che non costasse molto, ma che potesse testimoniare, per lo meno esteriormente, il mio essere cristiano.

Ho sentito la necessità di dimostrare, a quanti fossero venuti a contatto con me, che avevano davanti un uomo di fede, un cristiano…che aveva scelto di “mostrare” la propria appartenenza.

Ma subito dopo, un altro pensiero mi ha attraversato, e ho desistito dall’acquisto. Mi sono ricordato della storiella del souvenir, di quel signore che era stato in pellegrinaggio in Terra Santa e che per non deludere un amico (che gli aveva chiesto un pezzettino di legno della croce in cui era stato crocifisso Gesù) gli porta un pezzettino di legno “estratto con un taglierino” dalla nave in cui aveva viaggiato.

L’amico è felice, e dopo aver ricevuto il legnetto inizia a pregare con maggior devozione e la sua vita cambia…gli riserva sempre facili soluzioni, tanto da sentire la necessità di ringraziare quell’amico per quel souvenir.

E l’amico questa volta dice la verità: “a fedi ti salva, no nu lignu di navi”.

Morale: l’abito non fa il monaco e nemmeno gli accessori. La fede che abbiamo dentro non va “mostrata”, va testimoniata, con l’esempio, con i fatti.

Non sempre è necessaria l’appartenza ad un ordine o ad un’organizzazione, per “dimostrare” d’ essere questo o quello. Dimostrare a chi? Dio sa tutto di noi e per evangelizzare ci chiede solo d’essere noi stessi.

Buona domenica.