“Il pane e il pelo”

La riflessione dell’editore di Angelo Latella 

In uno dei tanti brani del cantastorie Otello Profazio, si espone sarcasticamente l’importanza del pane e del pelo: “‘u pani è pani, ‘u pilu è pilu, è megghiu ‘u pilu du pani”.

La riflessione di oggi nasce da un ringraziamento per aver ricevuto un’appena sfornata pagnotta di pane…

mio nipote mi ha scritto: “il pane unisce, è felicità”. E la mia mente è andata oltre.

Quante cose ci rendono felici? Ne cita diverse anche Albano nell’indimenticabile canzone “felicità”.

Da uomo, da maschio ma anche da donna, nell’elenco si potrebbe aggiungere anche il sesso (il significato camuffato di pelo).

Madre natura ha voluto che il desiderio sessuale fosse, in qualche modo, un piacere, e il piacere è sinonimo di felicità.

Ora se rianalizzassimo il concetto di Otello, rimarrebbe sempre il pelo al primo posto?

E se sostituissimo la pagnotta di pane con il pane quotidiano del Padre nostro, che ne verrebbe fuori?

Che il pane è sicuramente indispensabile ed è buono anche condito e arricchito di altre pietanze.

Di certo nel Padre nostro non si parla di pelo quotidiano. Ed è anche vero che si potrebbero abbinare le due cose: “Non di solo pane e non di solo pelo, vive l’uomo”.

E per concludere vorrei aggiungere, nella categoria del Pane, anche quello della Vita, il Pane più grande e importante, che unisce più della pagnotta.

Si, proprio il corpo di Gesù: “Pane di vita Sei, Cristo Gesù per noi…e per l’eternità la vita ci darai”.

Buona domenica a tutti.