La bellezza e l’inutilità

La riflessione dell’editore di Angelo Latella 

Ho sempre riflettuto se una cosa bella possa essere, spesso o anche, inutile. È difficile che lo sia, il fatto stesso che sia bella è già un motivo per “apprezzare” ed annullare l’inutilità.

Anche la signorina del “Meteo”, se è una bella donna, ci spinge ad immaginare un tempo buono, pieno di sole e se dice che pioverà, ci adattiamo a un semplice “non fa niente”.

Una bella libreria piena di libri che nessuno legge? Ci consolerà forse che, comunque, in futuro, qualcuno potrebbe cominciare a farlo.

Una bella e potente cappa aspirante, sopra la cucina che non accendiamo mai? Il vestito o le scarpe belle e “care” che abbiamo lasciato nell’armadio per l’occasione speciale che, non sappiamo quando, “arriverà” ? E magari sono fuori moda da un bel po’. E che dire di gioielli mai indossati per paura di perderli ? O di un quadro d’autore imballato nello scantinato?

Anche loro rientrano negli investimenti di cui qualcuno godrà. Un albero di ciliegio stracolmo di succulenti frutti che nessuno raccoglierà? Che senso ha? Così come la parmigiana di nonna, ricca di prosciutto, uova e mozzarella, che senso avrebbe se rimanesse nel forno, bella e filante, senza che figli e nipoti la mangiassero e la riempissero di baci? (…la nonna, ovviamente).

Conclusione, facciamo attenzione alle false bellezze, la bellezza non goduta diventa inutilità, la vera bellezza è la somma tra utilità e amore.