Quando e perché si è papà?

Le riflessioni dell’editore di Angelo Latella 

La mia riflessione di oggi nasce dalla festività di ieri: San Giuseppe, il papà per eccellenza.

E partiamo da qui, come a voler continuare i festeggiamenti, a voler augurare ancora oggi, ogni bene a tutti i papà.

Chi è il papà? Chi è un papà? Quando e perché si è papà? Ecco, San Giuseppe rispecchia un po’ il ruolo del genitore “secondario”, a confermare il concetto di molti, che il papà è meno importante della mamma… È più discreto San Giuseppe, non ruba le scene alla moglie, a Maria.

E diciamolo francamente, è vero: “la mamma è sempre la mamma”. Il papà è un componente importante della famiglia, una volta era anche definito il capo famiglia. E come ogni capo, lavora, dirige, testimonia, serve, ama. Un papà è il padre dei suoi figli, di quelli che genera, che cresce, che educa, che ama.

Può essere anche padre di figli non suoi, se viene amato da costoro (non volendo ho parlato del Padre nostro, di quello che ha detto”crescete e moltiplicatevi”).

Si è papà tutti i giorni, in particolare quando i figli sono fragili, insicuri, quando chiedono conforto e aiuto.

Essere papà non è facile, non è un gioco, non basta poco. Essere papà è un atto d’amore, da gestire con grande responsabilità… perché i figli ti cambiano la vita. E comunque, si è papà “bravi e buoni” , quando si è presenti, e Dio ne è la dimostrazione.

Buona domenica a tutti, anche a coloro che guardano al cielo, nella speranza di intravedere il volto dei loro amati papà…