Ratzinger, figlio e fratello maggiore

Le riflessioni di Angelo Latella

Siamo tutti figli di Dio, e abbiamo tutti un ruolo in questa terra, e anche nei cieli. Papa Ratzinger, altri Papi e tanti uomini di chiesa, e non solo, potrebbero rientrare tra i fratelli “più grandi”, come quelli che venuti al mondo prima, hanno vissuto più esperienze, e hanno l’obbligo morale e materiale, forse naturale, di aiutare i genitori (Giuseppe e Maria) e i fratelli più piccoli (i tanti Gesù), aiutarli nella crescita terrena e “spirituale”, perché non di solo pane abbiamo bisogno.

Siamo tutti figli di Dio, fratelli quindi di Gesù, di Benedetto XVI, di Giovanni Paolo II, di Papi normali ed Emeriti, di grandi teologi, di Santi, di impiegati, di senzatetto, di carcerati, e comunque, di peccatori, più o meno piccoli, siamo fratelli “di peccato”. E siamo tutti importanti, perché il corpo è importante, il corpo con tutte le sue membra, noi siamo anche fratelli “di membra”.

“Chi crede non è mai solo”, ha detto Ratzinger, tra le tante altre cose pronunciate e scritte. E chi non crede? Secondo me non esiste il non credente, esiste il credente asintomatico, quello che ama senza saperlo, perché alla fine non esiste uomo che non ami, qualcuno o qualcosa. Il non credente non riconosce l’autore dell’amore, la fonte: Dio. Ma c’è sempre tempo, per non rimanere soli.

Buona domenica.