Silvio, rimembri ancora…

Le riflessioni dell’editore di Angelo Latella 

In questi giorni si parla tanto del prossimo presidente della Repubblica.

La politica, tra le altre cose, deve prendersi carico della “cosa”, perché il presidente della Repubblica viene eletto dai parlamentari, dai rappresentanti o più comunemente detti “delegati del popolo”.

I nomi spazziano tra Draghi e Berlusconi, in primis. Credo che i due non abbiano niente in comune, ma proprio niente, tranne una fraterna e mai nascosta amicizia.

Dicono che se vuoi “bruciare” (fare si che non venga votato) la candidatura di un papabile, basta nominarlo, quindi si presume che ne Draghi ne Berlusconi guideranno la Repubblica Italiana nel prossimo mandato.

Ragionando però vediamo cosa ne viene fuori: il primo è abbastanza impegnato a dirigere il governo del paese e non converrebbe a nessuno rischiare di “spostarlo” un po’ più in là; il secondo sarebbe un Presidente inquietante, di comodo e non certo scomodo, il classico falsamente “benvoluto” che meriterebbe una promozione per le tante assoluzioni “superate”. Nemmeno i suoi fedelissimi lo vorrebbero e per questo lo propongono.

Conclusione, un Berlusconi, ottant’anni abbondanti, diretto concorrente dell’irraggiungibile Regina Elisabetta, tenuto in piedi da miracolose miscele di colla, al limite del senso di pietà, lo votereste? Sarebbe un degno rappresentante della nostra Repubblica?

Buona domenica.